Non sarebbe l'unico ad avere forti dubbi nel suo partito. Ma di certo è il solo ad esternarli. E a sottolineare che, oltre a pesare sui siciliani, il nuovo indebitamento presenta profili di illegittimità: «L'operazione si configura come un vero e proprio mutuo per pagare spese correnti». Cosa che la legge non consente
Dubbi di costituzionalità sul mutuo Alloro spezza il silenzio del Pd
Non sarebbe l’unico ad avere forti dubbi nel suo partito. Ma di certo è l’unico ad esternarli. Mario Alloro, deputato regionale del Pd, e componente della Commissione Sanità dell’Ars, si scaglia con forza contro il nuovo mutuo da due miliardi che il Governo regionale intende accendere per pagare misteriosissimi debiti della sanità siciliana e che pagheranno i siciliani con l’Irpef e l’Irap al massimo.
Debiti che secondo la Giunta si sarebbero accumulati dal 2001 al 2012, ma che secondo un documento ufficiale presentato dall’assessorato alla Sanità nel 2012, che vi ha svelato Meridionews, non dovrebbero più esserci.
Alloro, dunque, ci va giù duro. Adombrando anche dubbi di «costituzionalità, e di legittimità di una operazione che non si configura certo come una anticipazione di liquidità, bensì come un vero e proprio mutuo per pagare spese correnti». Cosa che la legge non consente.
Non solo:
«Soltanto sei mesi fa – dice Alloro – nell’ambito del salvaimprese, l’Ars ha approvato un altro mutuo da circa un miliardo, con oltre seicento milioni da destinare al pagamento dei debiti nei confronti dei fornitori del servizio sanitario. Allora il governo aveva garantito che si sarebbe coperta tutta l’esposizione debitoria in essere. Adesso scopriamo, invece, che il debito nei confronti del sistema ammontava già allora ad oltre 2.600 milioni di euro.
Peraltro – aggiunge il parlamentare democratico – l’importo del nuovo mutuo pari ad oltre 2 miliardi non serve a pagare fatture, ma a restituire alle aziende sanitarie somme che hanno già erogato e che le aziende stesse si erano fatte prestare dalle banche tesoriere in regime di anticipazione di cassa.
Anticipazioni di cui, è bene precisare, non si conoscono le finalità. In questo modo i cittadini e le imprese della nostra regione saranno costretti a pagare tre volte: una volta finanziando il sistema sanitario, una seconda volta pagando i debiti accumulati da gestioni improvvide (mutuo di 2,600 milioni con lo stato), una terza volta adesso, con modalità e finalità davvero poco trasparenti, che costringeranno i siciliani, tra l’altro, a pagare sovraliquote Irpef ed Irap, già oggi le più care in Italia, per addirittura trent’anni».
Quindi la stoccata finale:
«Chiederò al governo – conclude Alloro – che prima di procedere all’esame del disegno di legge, venga fornito l’elenco completo dei pagamenti che saranno effettuati con il nuovo mutuo ed il relativo piano di ammortamento. Chiederò, anche, che venga verificata oltre alla costituzionalità, anche la legittimità di una operazione che non si configura certo come una anticipazione di liquidità, bensì come un vero e proprio mutuo per pagare spese correnti. Tutto ciò in quanto è bene evidenziare che questo tipo di operazioni sono, ormai, vietate dalla nostra Carta Costituzionale».
Il problema però resta politico. Nel senso che, come spiegato dall’assessore regionale all’Economia, Alessandro Baccei, il mutuo «è necessario nei confronti del Governo nazionale che a sua volta si è impegnato con la Commissione europea, non e’ una cosa che abbiamo deciso localmente, è una cosa che viene da lontano e che non e’ stata decisa adesso».
Tradotto: Renzi deve fare bella figura con la Commissione eurpea. Spremendo i siciliani.Quanti deputati del Pd avranno il coraggio di opporsi alle ambizioni del loro capo per salvare dall’ennesima batosta i cittadini di questa regione?