Si svolgerà domani l'esame irripetibile sul neonato morto lo scorso 27 febbraio a poco più di un mese di vita. Non è ancora chiaro da quali delle strutture sanitarie in cui il neonato e la madre sono stati seguiti - Bronte, Siracusa e Messina - dipendano i dottori coinvolti nell'inchiesta
Domani l’autopsia sul corpo del piccolo Mattia Sei indagati dalla procura, tra cui cinque medici
Sarà svolta domani l’autopsia sul corpo del piccolo Mattia, il neonato morto a fine febbraio a poco più di un mese di vita. La procura di Catania, intanto, ha iscritto nel registro degli indagati sei persone, tra cui cinque medici. Non è ancora chiaro da quali delle strutture sanitarie in cui il neonato e la madre sono stati seguiti – Bronte, Siracusa e Messina – dipendano i dottori coinvolti nell’inchiesta. «Il sistema d’emergenza per la ricerca di un posto di terapia intensiva neonatale per il nascituro, per il trasferimento in utero susseguente verso l’ospedale Umberto I di Siracusa nella cui Utin è stato individuato il posto disponibile e, infine, al Policlinico di Messina si è svolto con la più assoluta efficienza e celerità», dichiaravano qualche giorno fa in una nota congiunta i direttori generali delle Asp di Siracusa, Catania e dell’Azienda Policlinico di Messina, rispettivamente Salvatore Brugaletta, Ida Grossi e Marco Restuccia.
La storia di Mattia e dei suoi genitori parte da Bronte, nel Catanese. Lì la madre viene seguita durante la gravidanza, ma i medici non si sarebbero accorti di una infezione vaginale «così grave da aver determinato la rottura della placenta e il parto prematuro», spiega il legale della coppia Dario Pastore. La mamma di Mattia viene ricoverata due volte: prima del parto nel reparto di terapia intensiva neonatale all’ospedale Umberto I di Siracusa, a causa della mancanza di posti nelle strutture del Catanese. L’indomani nasce Mattia, ma presto gli viene diagnosticata una grave infezione polmonare.
Ma secondo i genitori le apparecchiature non sarebbero state a norma. «A Mattia manca il lembo osseo che separa le due narici – riporta l’avvocato – perché a dire di un medico il macchinario c-pap (che serve ad alleviare problemi respiratori, ndr) era difettoso». Le condizioni del bambino peggiorano e il neonato viene trasferito al policlinico di Messina. «I parametri vitali erano tutti fuori norma, il bambino era affetto da una grave acidosi metabolica (l’aumento degli acidi nel sangue, ndr) che non è stata curata», aggiunge ancora il legale. Il 27 febbraio Mattia muore.
A circa due settimane dalla morte di un’altra neonata, Nicole, nata nella clinica privata Gibiino di Catania e deceduta nel trasferimento verso l’ospedale di Ragusa. In entrambi i casi la procura di Catania ha aperto un’inchiesta. Dopo la denuncia dei genitori di Mattia, la salma del piccolo è stata trattenuta per l’autopsia, che si terrà domani. Intanto i magistrati indagano sui medici che hanno seguito il caso.