Discarica di Bolognetta, la Regione avvia i sopralluoghi «Ora speriamo anche nell’avvio del collettore fognario»

La Sicilia è piena di discariche dismesse e mai chiuse. Basti pensare che in pochi decenni sono state realizzati, secondo i dati della Regione, 511 siti che poi, una volta esauriti, non sono stati mai chiusi formalmente o bonificati. È il caso, ad esempio, della discarica di Bolognetta, nel cuore del Palermitano: inutilizzata da alcuni anni – anche per via dell’assenza di una legge (arrivata solo nel 2003) che obbligava i Comuni ad accantonare somme per la gestione post-operativa -, a breve potrebbe veder avviata la procedura per la messa in sicurezza e poi per una bonifica.

Il governo Musumeci ha infatti annunciato dei sopralluoghi su sette vecchie aree dismesse, per programmare le opere da realizzare. E il 16 luglio sarà la volta della discarica di Bolognetta, in contrada Torretta, considerata tra i siti con pericolosità maggiore. «Come Comune abbiamo fatto un pressing importante sulla Regione – dice Gaetano Grassadonia, sindaco di Bolognetta -. Con l’ingegnere Santo Calvo abbiamo ricostruito la storia del sito. Questa discarica per un periodo fu quella di Bolognetta, poi dell’intero consorzio (da Bagheria a Misilmeri) che conferì qui i propri rifiuti. Ma poco dopo si accertò che la discarica era esausta, anche se gli oneri relativi per esempio alla presenza del percolato rimasero sempre a carico del Comune. In questi anni c’è stato anche qualche problema di instabilità del sito. Per questo motivo la messa in sicurezza della discarica, insieme alla costruzione del depuratore fognario per la salvaguardia del territorio, sono due degli obiettivi principali della mia sindacatura». 

Gli uffici regionali hanno proceduto a diffidare i Comuni inadempimenti sulla gestione post-operativa, così come prevedono le procedure di legge, e hanno affidato al commissario per il dissesto idrogeologico i siti per avviare gli interventi. Una delle fonti di finanziamento individuate dalla giunta Musumeci è il gettito del tributo speciale per il deposito in discarica. Il commissario dovrà intervenire quindi con la progettazione degli interventi in seguito ai sopralluoghi dei rup (responsabili unici dei procedimenti) e dei progettisti che dovranno individuare, progettare e quantificare le opere necessarie. Un risultato che soddisfa il sindaco, dopo anni di silenzio. Ma qual è la situazione al momento? «La discarica è coperta, intelata e interrata – assicura ancora Grassadonia – Inoltre sono state messe delle piantumazioni di alberi, così come prevede la legge. Però chiaramente ci sono ancora percolati, e poi c’è un fronte che ha avuto un piccolo crollo. C’è da verificare insomma la situazione per intero. Ma si può dire che i tempi celeri ci hanno piacevolmente sorpreso». 

A Bolognetta però, per quel che riguarda la questione ambientale, non c’è solo il problema della discarica. Un mese fa c’è stato un primo incontro, voluto fortemente dal primo cittadino, con tutti gli attori coinvolti per la realizzazione del depuratore: Ati, Ato e assessorato regionale. «Dal Patto per il Sud al nostro Comune sono state stanziati circa cinque milioni di euro – Proprio ieri poi c’è stato un incontro con altri sindaci del comprensorio, e la Regione ha indicato il modello Bolognetta come buona prassi da seguire per i Comuni che sono in procedura d’infrazione, come il nostro. Finalmente siamo riusciti a fare chiarezza e disegnare un percorso da seguire: attendiamo dunque che la curatela fallimentare si metta d’accordo col dipartimento Acque e Rifiuti, poi avremo i progetti e i decreti di finanziamento».


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