Sarà la magistratura penale a occuparsi del mancato rinnovo dello smart working a un invalido al 100 per cento, Maurizio Puccio, che lavora al Libero consorzio comunale di Agrigento. Il dipendente ha presentato due esposti alle procure di Sciacca (città dove lavora) e Agrigento. L’uomo ha segnalato all’autorità giudiziaria che, a pochi giorni di distanza dalle sue segnalazioni al presidente della Repubblica e all’ispettorato provinciale del lavoro gli è stato rinnovato il lavoro agile. Però, con provvedimento a firma della propria dirigente Antonietta Testone, è stato assegnato a un ufficio diverso dell’ente che ha sede ad Agrigento: quindi, di fatto, è stato trasferito dalla propria sede di lavoro Sciacca, dove da oltre venti anni presta servizio.
Un trasferimento che Puccio ritiene illegittimo perché nei confronti di un disabile. Per questo, ha chiesto spiegazioni alla propria dirigente che però non gli sono mai arrivate. Il provvedimento di trasferimento, «oltre che configurare una sorta di beffa – evidenzia Puccio nell’esposto – potrebbe essere letto anche in chiave ritorsiva e persecutoria. Sono un soggetto portatore di handicap e sarà la magistratura a valutare se gli episodi che ho descritto richiedano un ulteriore approfondimento».
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