Differenziata, raggiunto solo l’8,36 per cento Cittàinsieme: «Il Comune ci prende in giro»

Tante parole e pochi fatti caratterizzano la raccolta differenziata a Catania. Così i dati ufficiali sulle percentuali raggiunte in città confermano che i catanesi sono riusciti a fare peggio di quanto si pensasse. Secondo i risultati divulgati dall’ufficio Nettezza urbana della direzione Ecologia e ambiente del Comune – e pubblicati sul sito di Cittàinsieme – durante il 2011, infatti, la differenziata è passata dal 4,69 per cento di gennaio al 12,18 per cento di dicembre, per una media di appena 8,36 per cento. Un risultato lontano non solo dal dato del 16 per cento diffuso dal sindaco Raffaele Stancanelli e dall’assessore all’Ecologia Claudio Torrisi pochi mesi fa, ma soprattutto dal limite minimo del 35 per cento, stabilito dalla legge come obiettivo da raggiungere entro il 31 dicembre del 2011. Tra i rifiuti maggiormente differenziati si trovano la carta e il cartone che, uniti agli imballaggi in carta, superano di poco appena il tre per cento della totalità degli scarti. Una percentuale risibile se si pensa che sono finiti in discarica il 91,64 per cento dei rifiuti, per un totale di 207.594.750 chilogrammi.

Di questo passo sarà difficile raggiungere l’obiettivo del 65 per cento di raccolta differenziata nel 2015 e l’altro risultato intermedio del 45 per cento nel 2013. La Comunità Europea potrebbe anche decidere di sanzionare il mancato raggiungimento delle quote intermedie. Ma più che le pene cui andrebbe incontro il Comune, ciò che preoccupa è l’ enorme quantità di immondizia che raggiunge la discarica. «È inaccettabile sentirsi dire una bugia sulle percentuali quando l’assessore stesso ha detto che se la situazione non cambierà la discarica chiuderà entro due anni», commentano i soci di Cittàinsieme.

«Così la discarica si esaurirà in due anni», aveva infatti detto a La Sicilia lo scorso nove dicembre Torrisi, prevedendo che solo l’incremento consistente della raccolta differenziata avrebbe potuto prolungare – anche di cinque anni – la vita dell’area di Grotte San Giorgio, dove vengono portati i rifiuti al costo di 80 euro a tonnellata. E all’epoca i conti si facevano addirittura sulla percentuale errata del 16 per cento, il doppio rispetto al dato medio in effetti raggiunto in città. «Il sistema di raccolta dei rifiuti a Catania si basa sulla discarica anche se sulla carta si dice il contrario – fanno notare da Cittàinsieme – Stiamo scherzando con il fuoco». Già, perché uno degli scopi della differenziata, oltre a quello di riutilizzare i materiali riciclabili, è diminuire la produzione di immondizia ed allontanare il rischio di un’emergenza rifiuti.

Intanto «per diminuire il conferimento in discarica e incentivare al riciclo» – spiegano al Comune – è stato attivato in questi giorni il porta a porta notturno per pub e ristoranti del centro. La zona comprende via Etnea fino a viale XX Settembre a nord e porta Uzeda a sud e l’area circostante delimitata da via Sant’Euplio a ovest e piazza Carlo Alberto a est, in un perimetro che include piazza Bellini – piazza Teatro Massimo per la maggior parte dei Catanesi – parte di via Garibaldi, di via Vittorio Emanuele II e corso Sicilia. Qui i titolari degli esercizi commerciali dovranno depositare davanti ai propri locali, dalle 19 e 30 alle 20 e 30 – tutti i giorni, festivi inclusi – cartoni, plastica e metalli debitamente separati e impilati, mentre i ristoratori dovranno collocare plastica, metalli e rifiuti organici in distinti sacchetti dalle due alle quattro di notte. Per il vetro verranno usati appositi bidoni, forniti dall’amministrazione. Ai trasgressori sarà comminata una sanzione, come previsto dal regolamento comunale per la Disciplina dei servizi di gestione dei rifiuti urbani, che secondo l’articolo 48 equivale al «pagamento di una pena pecuniaria da lire cinquantamila a lire un milione». Con la speranza che all’occorrenza venga adeguata alla nuova moneta.

«Tengo molto a questo servizio di raccolta differenziata, studiato per venire incontro alle esigenze degli operatori commerciali e ai ristoratori del centro storico, perché adegua Catania alla legge regionale e la mette al livello di altre grandi città», fa sapere – inspiegabilmente ottimista – il sindaco, tramite comunicato stampa. Nel frattempo l’amministrazione annuncia un’altra novità: l’iniziativa dell’assessorato all’Ecologia che estenderebbe il porta a porta a disabili e anziani che vivono da soli per «venire incontro a quella parte di popolazione che ha oggettiva difficoltà a rispettare gli orari di conferimento dei rifiuti differenziati nei cassonetti». Queste mosse saranno sufficienti a migliorare la situazione? «Sono soluzioni alle quali si poteva pensare prima – afferma uno dei soci di Cittàinsieme – La verità è che la raccolta dovrebbe essere domiciliarizzata per tutti».


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Contrariamente a quanto affermato dal sindaco e dall’assessore all’Ecologia nei mesi scorsi, la città etnea non ha mai raggiunto il 16 per cento di raccolta differenziata. E il dato reale è ancora più lontano dal limite minimo del 35 per cento imposto dalla legge europea. Con il 91,64 per cento dei rifiuti che finisce in discarica cresce inoltre il rischio che questa si esaurisca presto. Intanto, nonostante il Comune abbia appaltato la raccolta con i cassonetti per 160 milioni di euro, si cerca di correre ai ripari con l’attivazione del porta a porta notturno. Si comincia con pub e ristoranti del centro

Contrariamente a quanto affermato dal sindaco e dall’assessore all’Ecologia nei mesi scorsi, la città etnea non ha mai raggiunto il 16 per cento di raccolta differenziata. E il dato reale è ancora più lontano dal limite minimo del 35 per cento imposto dalla legge europea. Con il 91,64 per cento dei rifiuti che finisce in discarica cresce inoltre il rischio che questa si esaurisca presto. Intanto, nonostante il Comune abbia appaltato la raccolta con i cassonetti per 160 milioni di euro, si cerca di correre ai ripari con l’attivazione del porta a porta notturno. Si comincia con pub e ristoranti del centro

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