Denise Pipitone, l’avvocato partecipa a programma tv russo Legale: «Per gli esiti degli esami bisogna aspettare domani»

«Ho appena ricevuto una mail dall’avvocato di Olesya Rostova che conferma la volontà di cooperazione con noi e accetta la richiesta di fornirci i risultati degli esami scientifici sulla ragazza». Dopo avere ricevuto questa comunicazione, ha deciso di partecipare alla registrazione del programma della tv russa l’avvocato Giacomo Frazzitta, il legale di Piera Maggio, la madre di Denise Pipitone, la bambina di quattro anni scomparsa da Mazara del Vallo (Trapani) nel settembre del 2004. 

Bisognerà aspettare domani (giorno della messa in onda della trasmissione пусть говорят, in italiano Lasciali parlare, che sarà registrata oggi pomeriggio) per avere i risultati degli esami del sangue che potranno dire se la ragazza 21enne che ha fatto un video-appello in tv per cercare la madre è Denise Pipitone. «L’esito – assicura l’avvocato – lo comunicheremo subito alla procura di Marsala che indaga sul caso», assicura l’avvocato che dalle 17 è in collegamento Skype con il programma del Primo canale russo. «Acquisiremo il dato dopo che la tv russa avrà trasmesso il programma», spiega Frazzitta che ieri aveva annunciato che non si sarebbe sottoposto a un «ricatto mediatico» e, quindi, non avrebbe partecipato alla trasmissione senza prima avere avuto i risultati degli esami. La programmazione era stata rimandata di 24 ore, ufficialmente per un impegno di Olesya Rostov

A 17 anni dalla scomparsa di Denise, a riaccendere le speranze è stata la somiglianza della 21enne con Piera Maggio e la coincidenza dell’età. La giovane ha raccontato di essere stata rapita da piccola e di avere vissuto, chiedendo l’elemosina, in un campo nomadi dove è stata poi trovata nel 2005 e trasferita in un orfanotrofio. La notizia è arrivata qui grazie a Helena, una infermiera di origine russa che vive e lavora in Italia da 20 anni, che l’ha segnalata alla trasmissione Chi l’ha visto? di Rai3. 

«La ragazza russa potrebbe essere Denise? Ma per carità. Non credo proprio. Sono convinto che sia tutta una sceneggiata mediatica della tv russa». Ne è convinto Alberto Di Pisa, l’ex procuratore di Marsala che chiese e ottenne il rinvio a giudizio della sorellastra della bambina scomparsa. «Di questi avvistamenti, anche con caratteristiche fisiche più pronunciate di questa giovane donna mostrata in tv, ne arrivavano a decine», dice Di Pisa. Alle segnalazioni, negli anni, sono seguiti anche esami del Dna. Tutto, però, si è sempre chiuso con l’archiviazione. «All’epoca – aggiunge Di Pisa – la nostra tesi era quella, che poi abbiamo portato a giudizio, che Jessica Pulizzi (la figlia maggiore del padre biologico della bimba, ndr) abbia sottratto la piccola e l’abbia consegnata ad altri. Ma è stata assolta sia in primo che in secondo grado». 


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