Sono stati minacciati e aggrediti verbalmente gli operatori del 118 intervenuti subito dopo la sparatoria di San Gregorio, nel Catanese, in cui ha perso la vita il 23enne Carlo La Verde. Circa una trentina di persone avrebbero lamentato un presunto ritardo nei soccorsi. Eppure, con la richiesta arrivata alla centrale operativa alle ore 23:25 e […]
Ancora un’ambulanza danneggiata dopo la sparatoria di San Gregorio: minacciati gli operatori sanitari
Sono stati minacciati e aggrediti verbalmente gli operatori del 118 intervenuti subito dopo la sparatoria di San Gregorio, nel Catanese, in cui ha perso la vita il 23enne Carlo La Verde. Circa una trentina di persone avrebbero lamentato un presunto ritardo nei soccorsi. Eppure, con la richiesta arrivata alla centrale operativa alle ore 23:25 e l’ambulanza giunta sul posto alle 23:39, le tempistiche imposte dalla normativa – ovvero tra i 12 e i 18 minuti – risultano essere state rispettate. Nonostante ciò, quando l’ambulanza Msa (mezzo di soccorso avanzato) è arrivata sul posto con a bordo un medico, un infermiere e un soccorritore della Seus è iniziata l’aggressione verbale. Non è chiaro bene come, inoltre – se con un pugno, una pietra o quant’altro – il lunotto posteriore della vettura è stato distrutto. Per il danneggiamento, è stata sporta una denuncia contro ignoti presso i carabinieri di San Gregorio.
La stessa dinamica si era già verificata subito dopo la strage di Monreale, in cui i parenti dei ragazzi coinvolti hanno aggredito gli operatori del 118. «Non possiamo più ignorare la crescente pericolosità che gli equipaggi del 118 affrontano quotidianamente durante le missioni di soccorso», hanno precisato dal CO.E.S. Sicilia. «La missione degli operatori del 118 è salvare vite e tornare sani e salvi dai propri cari, orgogliosi di aver compiuto il proprio dovere – sottolineano ancora i soccorritori -. Ogni volta che questo non accade, è una sconfitta personale e professionale. Siamo consapevoli che la violenza contro il personale sanitario rappresenta una vera e propria piaga sociale, in tutta Italia. Tuttavia, questo non può e non deve portare a sottovalutare il problema. Ogni giorno siamo esposti a rischi enormi e, per questo, chiediamo con forza maggiore tutela e sicurezza».