Crollo viadotto, M5S finanzia la strada scorciatoia «Pronta in un mese, tempi accorciati di 40 minuti»

Una strada-scorciatoia per avvicinare la Sicilia occidentale e quella orientale dopo il crollo del viadotto. Il Movimento Cinque Stelle raccoglie l’appello del Comune di Caltavuturo e finanzia la realizzazione della strada a ridosso del piccolo centro delle Madonie. Una volta completata, consentirà di ridurre i disagi per chi è costretto oggi a fare la spola tra le due zone dell’Isola, consentendo un risparmio, in termini di tempo di percorrenza, di 40 minuti. A completarla ci vorrà un mese, hanno assicurato i pentastellati durante una conferenza stampa all’Assemblea regionale siciliana, e i lavori cominceranno tra una decina di giorni. Per finanziarla hanno messo a disposizione 300mila euro, i soldi a cui rinunciano mensilmente i deputati grillini di Palazzo dei Normanni.

Da metà luglio, così, chi sarà diretto a Catania da Palermo potrà uscire a Scillato e, attraverso la nuova strada, potrà rientrare a Tremonzeli. Uscita a Tremonzelli e rientro a Scillato, invece, per chi viaggerà nella direzione opposta. Il percorso ad ostacoli che costringe al momento gli automobilisti ad arrampicarsi sulle montagne per bypassare il tratto di autostrada interdetto dopo il crollo del pilone del ponte Himera sarà solo un ricordo. Parola dei pentastellati.

Il progetto risponde all’appello lanciato nei giorni scorsi a mezzo stampa del comitato civico di Caltavuturo, che cercava finanziatori per far diventare una regia trazzera del 1800 una vera e propria strada. Una via sterrata, che due ditte locali hanno riportato in vita a proprie spese nei giorni post crollo. La strada-scorciatoia, per cui ci sono già autorizzazioni e progetto, è lunga circa un chilometro e larga cinque metri. Sarà realizzata in calcestruzzo con canali di gronda e guardrail, due impianti semaforici e una cartellonistica indicherà agli automobilisti il percorso da fare per bypassare l’interruzione sull’A19. Il protocollo d’intesa tra il Comune, il Movimento Cinque Stelle, il comitato cittadino e le ditte è già stato siglato e i fondi dei pentastellati saranno consegnati proprio al comitato. 

«A due mesi dal crollo del pilone, come possiamo costatare, non c’è traccia delle ruspe – spiega Salvatore Siragusa -. Una situazione che si può vivere solo nella foresta amazzonica con tempi di percorrenza di oltre 60 minuti». Il pentastellato punta il dito contro «l’estrema confusione tra Regione e Stato, assessorati e Genio civile», che blocca tutto. Con «sottosegretari alla Pubblica istruzione che dettano calendari e tempi non si sa a che titolo» e con il governo regionale «incapace» e quello nazionale che «ha altro a cui pensare». E poi il governatore Crocetta che «lancia lo spot elettorale della Siracusa-Gela». 

«L’iniziativa che oggi presentiamo – aggiunge Giorgio Ciaccio – è la risposta a chi ci accusa solo di fare polemica. Dimostriamo per l’ennesima volta che affrontiamo problemi e cerchiamo soluzioni. Oltre alle idee abbiamo la libertà di metterle in pratica, perché non dobbiamo rendere conto a nessun padrone se non ai cittadini». Da Sergio Tancredi arriva, invece, un appello agli altri 90 inquilini di Sala d’Ercole. «Pensiamo che sia corretto dare loro la possibilità di contribuire personalmente: su un conto che abbiamo aperto potranno versare un contributo». Ma l’impegno dei pentastellati non si ferma qui. Per uscire dall’incubo dell’autostrada monca, la prossima settimana arriverà all’Ars un’altra proposta sulla bretella, che oggi i deputati nazionali presenteranno al ministro Delrio. 

Rossana Lo Castro

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