I crateri Silvestri dell’Etna sono diventati a pagamento da qualche giorno e il proprietario adesso prova a spiegare i motivi. Per accedere bisogna pagare un biglietto di 5 euro. «Un piccolo contributo necessario per tutelare il sito, garantendo ordine e pulizia», spiega l’imprenditore Francesco Russo Morosoli che, con Funivia dell’Etna, è proprietario di questa parte […]
Crateri Silvestri a pagamento, Funivia dell’Etna: «Restano gratis per i residenti in Sicilia»
I crateri Silvestri dell’Etna sono diventati a pagamento da qualche giorno e il proprietario adesso prova a spiegare i motivi. Per accedere bisogna pagare un biglietto di 5 euro. «Un piccolo contributo necessario per tutelare il sito, garantendo ordine e pulizia», spiega l’imprenditore Francesco Russo Morosoli che, con Funivia dell’Etna, è proprietario di questa parte dell’Etna. Per verificare la regolarità di questa richiesta di pagamento, l’associazione Natura Sicula ha già presentato un esposto.
Crateri Silvestri a pagamento: i motivi spiegati da Russo Morosoli
«Negli ultimi anni, la bellezza dei crateri Silvestri è stata continuamente messa a dura prova da azioni di malcostume da parte dell’uomo – spiega l’imprenditore Francesco Russo Morosoli – E tutelare quest’area del vulcano è diventato imprescindibile. Funivia dell’Etna – aggiuge – ha impiegato propri mezzi e operai per garantirne pulizia e decoro, compiendo uno sforzo straordinario». Dunque, stando alle spiegazioni esposte da Russo Morosoli, questo sarebbe il motivo per cui l’accesso ai crateri Silvestri è diventato a pagamento.

«Innumerevoli episodi di abbandono di rifiuti, la nascita incontrollata di microdiscariche, lo spostamento ingenuo di rocce per disegnare scritte e cuori – aggiunge l’imprenditore – ci hanno costretto a predisporre l’accesso regolamentato». Cioè il pagamento di un ticket di 5 euro a partire da giorno 2 ottobre. «Già nel mese di aprile – spiega il titolare di Funivia dell’Etna – avevamo predisposto un presidio per garantire l’incolumità dei turisti». L’imprenditore spiega che, già da allora, tutti gli operatori e gli accompagnatori sarebbero stati informati del fatto che «l’accesso sarebbe stato regolamentato». E sarebbe dunque diventato a pagamento. «Non comprendiamo quindi le affermazioni lette sulla mancata informazione, né la sorpresa legata alla richiesta di un contributo economico».
L’accesso resta gratuito per residenti in Sicilia
Contributo che non è previsto per tutti i cittadini residenti in Sicilia per cui l’accesso è e resta gratuito. «Chi viaggia con frequenza – aggiunge Russo Morosoli – è consapevole che i siti naturalistici, nel resto del mondo, prevedono l’ingresso a pagamento. Ci sembra più un pretesto da parte di chi, per amore del suo ritorno economico, vendeva a caro prezzo ai turisti un’escursione in casa d’altri e adesso deve pagare 5 euro». Il gruppo Funivia dell’Etna ha acquistato i crateri Silvestri nel 1997. «Un’acquisizione – spiega – avvenuta dal fallimento della società Montenero». Di conseguenza, quella zona dell’Etna è proprietà privata e non un’area demaniale. «Non c’è una concessione e non è zona di massima tutela. Noi, però, abbiamo il dovere di preservarla e tutelarla».
E per tornare sul punto della questione, l’imprenditore ci tiene a sottolineare che si tratta «di un contributo economico evidentemente esiguo. Al servizio degli stipendi, delle brochure informative, del materiale di divulgazione scientifica, panche, cestini e di chi giornalmente si occupa di ripulire l’immondizia lasciata dalla gente. Il parco dell’Etna – conclude – consta di oltre 60mila ettari e l’area sulla quale insistono le attività turistiche e i crateri Silvestri non rappresenta neanche l’1 per cento di questa superficie».