Cozzo: «Una seconda chance per i non ammessi»

L’anno accademico 2010/2011 si è aperto all’insegna del numero chiuso, introdotto dal nuovo ordinamento 270 emenato dal ministero Gelmini, che prevede tagli e i ridimensionamenti all’Università, nuova offerta formativa e nuovi criteri di selezione degli studenti. In occasione della scadenza fissata per il perfezionamento delle domande online di iscrizione ai corsi di laurea triennale, lo scorso 30 settembre Radio Zammù ha intervistato il prof. Giuseppe Cozzo, delegato del Rettore, che ha fatto il punto sulle novità entrate in vigore a partire da quest’anno, a cominciare dalle forti polemiche suscitate dalla scelta “avanguardistica” dell’Università di Catania di introdurre il numero programmato a tappeto per l’iscizione a tutte le facoltà. Molte le lamentele e le critiche mosse nei confronti di questa scelta, tra cui quella di ledere il diritto allo studio. «Ledono molto più il diritto allo studio i corsi sovraffollati – risponde il prof. Cozzo – Il diritto allo studio è fondamentale ma deve essere garantito nei fatti. Non è una scelta dell’università. Per garantire il diritto allo studio bisogna creare le infrastrutture, bisogna avere i docenti. Noi facciamo del nostro meglio con quello che abbiamo. Uno dei provvedimenti più ignobili che ha preso la nostra classe politica è stata la legge del ’69 che ha aperto l’università a tutti: trovo una presa in giro dire che tutti possono andare all’università, ma poi si lasciano le strutture assulutamente inadeguate».

Il prof. Cozzo ha tracciato un bilancio sull’esperienza dei test d’ingresso: «Con qualche comprensibile disfunzione – afferma – mi sembra che sia andato tutto bene. Abbiamo avuto problemi con le ditte a cui è stata affidata la predisposizione dei test, e qualche problema nella correzione. Per fortuna, abbiamo previsto un periodo di controllo e di verifica e grazie anche a qualche segnalazione da parte degli studenti stessi, abbiamo potuto rimediare. Dal punto di vista organizzativo, il bilancio può dirsi eccellente. Si è anche presentata qualcosa che non ci aspettavamo, ovvero che non tutti i posti disponibili sono stati coperti. Questi dati ci serviranno per definire meglio l’offerta formativa dell’anno prossimo: sposteremo alcune risorse laddove c’è più domanda per cercare di venire incontro alle esigenze degli studenti».

Il numero delle aspiranti matricole cha hanno fatto domanda di iscrizione all’Università di Catania, quest’anno, si è aggirato intorno a dodicimila, contro novemila posti disponibili. A conti fatti, più di tremila potenziali iscritti sono rimasti fuori. Alla possibilità che questa condizione di esclusione possa risultare sfavorevole per l’Ateneo catanese, incentivando gli studenti ad iscriversi altrove, il professore ha risposto che «a nessuno piace diminuire il numero degli studenti. È stata una scelta obbligata. L’Ateneo di Catania è sottodimensionato rispetto ai parametri stabiliti dal Ministero in funzione della domanda. Gli stessi requisiti sui quali abbiamo basato la nostra programmazione, sono già stati superati da requisiti ancora più stringenti, preannunciati con la circolare 160 dal Ministro lo scorso anno a settembre, in cui invitava le università ad adeguarsi a nuovi criteri ancora più restrittivi, che adesso si sono tradotti in un decreto emanato il 22 settembre scorso. L’anno prossimo dovremo rivedere ulteriormente l’offerta formativa e, in qualche caso, dovremo ridurre ancora di più».

Secondo il prof. Cozzo, lo squilibrio tra domanda ed offerta complessiva, sopratutto in Sicilia, è un problema di sottodimensionamento della realtà territoriale e del bacino di utenza che deve avere accesso all’università: «Le risorse sono arrivate col contagocce, ma, mentre prima si ovviava al arrampicandosi sugli specchi, adesso non è più possibile perché la legge prevede che le università offrano solo quello che sono realmente in grado di offrire. Speriamo che i posti non si riducano ulteriormente».

Il delegato del Rettore ne ha approfittato anche per fare chiarezza sui criteri che muovono numero chiuso e test d’ingresso e determinano l’accesso alle facoltà, sia per le lauree triennali che per quelle magistrali, che, nel primo caso, hanno il compito di stabilire se lo studente viene ammesso al corso di laurea con debiti oppure no. Nel caso della laurea magistrale si è ammessi solo se si hanno certi requisiti e il test serve a verificare se lo studente possiede un’adeguata preparazione, senza la quale, a differenza dei corsi triennali, non può accedere al corso di laurea.

Requisiti minimi restrittivi, quindi, per frequentare i corsi dell’Università di Catania, ma per gli studenti rimasti fuori è in arrivo una novità. «Agli studenti viene data una seconda chance. Il Senato – annuncia il prof. Cozzo – nei giorni scorsi ha deliberato un bando integrativo per l’iscrizione ai corsi di laurea magistrale, con cui alcune facoltà ammetteranno anche con requisiti inferiori a quelli richiesti, compatibilmente alla disponibilità di posti. Predisporremo anche un nuovo bando in cui apriremo i posti che resteranno liberi alla scadenza per la consegna delle iscrizioni del 10 ottobre, e consentiremo la domanda a studenti che non hanno tutti i requisiti richiesti, o che sono in difetto, e questi potranno essere ammessi, sempre nel numero di posti disponibili, nel momento in cui supereranno una prova».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Il delegato del Rettore, intervistato da Radio Zammù, traccia un bilancio sull’applicazione del numero programmato nelle 12 facoltà dell’ateneo catanese e annuncia un correttivo per lo squilibrio tra domanda e offerta in alcuni corsi: pronto un bando integrativo per coprire i posti rimasti liberi

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]