Sono stati oltre 13mila i pacchi di biscotti venduti, per un totale di circa quattro tonnellate di prodotto, distribuiti in oltre 50 punti vendita. Tra le collaborazioni attivate anche quella con la cantina Tenute Orestiadi che ha abbinato al frollino Buonicuore il proprio zibibbo Pacenzia, portando il binomio al Prowein di Düsseldorf e al Vinitaly di Verona
Cotti in fragranza, il bilancio del primo anno Se il riscatto al Malaspina arriva dai biscotti
Due nuove linee di biscotti, oltre 50 punti vendita, una piattaforma di e-commerce, una linea di magliette, bomboniere sociali, diverse coproduzioni e una vetrina al Vinitaly e al Prowein di Düsseldorf: a un anno dalla sua nascita l’impresa sociale Cotti in fragranza creata all’interno dell’istituto penale per minorenni Malaspina di Palermo, fa il bilancio della sua attività annunciando nuovi progetti. L’iniziativa, gestita dalla cooperativa Rigenerazioni onlus e promossa insieme all’associazione centro studi Don Calabria e alla fondazione don Zeno, ha prodotto e venduto, soltanto nel primo semestre 2016, circa due tonnellate di biscotti.
In quest’anno sono stati oltre 13mila i pacchi di biscotti venduti, per un totale di circa quattro tonnellate di prodotto, distribuiti in oltre 50 punti vendita. Tra le collaborazioni attivate anche quella con la cantina Tenute Orestiadi che ha abbinato al frollino Buonicuore il proprio zibibbo Pacenzia, portando questo binomio sia al Prowein di Düsseldorf che al Vinitaly di Verona, che sotto Natale si tradurrà in un pack con lo slogan Ci vuole Pacenzia per giudicarli tutti. A creare la ricetta è stato Giovanni Catalano. Ai biscotti già in commercio si aggiungeranno ora due nuove linee, i Coccitacca, al cioccolato di Modica e arancia, e i Picciotelli, salati alle erbe aromatiche. «Grazie al sostegno di Legacoop è arrivata la grande distribuzione con il Centro Olimpo e Conad – ha detto Nadia Lodato, una delle responsabili – raggiungendo altre province siciliane, come Caltanissetta. I nostri prodotti ora si troveranno anche nei punti vendita Prezzemolo e Vitale, Colleverde e Ard». Tra i presenti all’incontro la ex assessora alle attività sociali, Agnese Ciulla, che ha seguito quando era in carica la nascita del progetto.
«Devo ringraziare i giovani del Malaspina per la fiducia – ha detto lo chef, Nicola Cinà – i tre ragazzi coinvolti (dai 20 ai 23 anni, ndr) che tra una settimana arriveranno a cinque per me ormai sono come dei figli». «È un progetto nato e cresciuto all’interno del Malaspina con un successo che ha superato le mie aspettative – ha commentato il direttore del carcere Michelangelo Capitano – a distanza di un anno ci ritroviamo con una linea di produzione raddoppiata, 50 punti vendita e una volontà e un impegno senza pari che ci ha permesso di superare le difficoltà burocratiche.
Un successo sociale che si è guadagnato una vetrina sul sito del ministero della giustizia e che arriverà anche in Tanzania: «Grazie alla ong Tulime che si occupa di cooperazione e sviluppo e cura un progetto di microcredito in Tanzania – spiega Lucia Lauro, coordinatrice del progetto – i nostri biscotti saranno inseriti in dei cestini di fibra vegetale realizzati dalle donne africane che venderemo su commissione come bomboniere sociali. Stiamo lavorando alla realizzazione di un nucleo operativo fuori dal carcere, all’interno della comunità Casa San Francesco – aggiunge Lucia – dove il laboratorio Cotti in fragranza trasferirà l’attività di packaging e l’organizzazione del catering. Vogliamo che i ragazzi, una volta scontata la loro pena possano avere il pensiero a un futuro fuori». Durante la conferenza l’Ircac ha annunciato di voler avviare un partenariato con il laboratorio.
«Siamo orgogliosi di una visione di intervento che ha coinvolto i ragazzi e che ci ha spinto a osare fino a fare impresa sociale – ha detto Rosalba Salierno, direttore del centro di giustizia minorile – Si tratta di una sperimentazione unica nel suo genere, nata e gestita direttamente all’interno di una struttura penitenziaria.
È senz’altro frutto del lavoro sinergico tra pubblico e un privato – ha concluso – che ha promosso in maniera lungimirante un nuovo modello di imprenditorialità sociale».