Gli accusati di prostituzione minorile sono una donna di Termini Imerese, nel Palermitano, e un parroco della provincia di Perugia. Dietro alcune somme di denaro, la madre avrebbe indotto il figlio a concedersi all'uomo in chat
Costringeva il figlio ad avere rapporti col prete Si sarebbe svolto tutto online in cambio di soldi
Faceva prostituire il figlio minorenne con l’aiuto del prete. Questa è l’accusa mossa nei confronti di una donna di Termini Imerese che, adesso, è stata arrestata insieme a un prete di San Feliciano Magione, in provincia di Perugia: entrambi sono accusati di prostituzione minorile. Il parroco adesso si trova in carcere, mentre per la donna sono scattati i domiciliari.
Secondo le indagini dei militari la donna avrebbe acconsentito, in cambio di denaro, che il figlio, in chat, avesse rapporti virtuali con il sacerdote. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Termini Imerese.