Coronavirus e condomini, le assemblee si fanno online «Dubbi sull’organizzazione e difficoltà per gli anziani»

La pandemia si batte rimanendo tutti a casa. Un cambiamento radicale che ha stravolto anche l’organizzazione dei condomini dalla Lombardia alla Sicilia. In Italia questo settore conta qualcosa come 27 milioni di unità immobiliari che ospitano circa 14 milioni di famiglie. La svolta più importante, contenuta nel decreto del 9 marzo scorso, impone agli amministratori l’assoluto divieto di tenere le assemblee di condominio. Niente più sale affollate di persone chiamate a votare delibere e bilanci. Gli appuntamenti adesso possono tenersi soltanto online. Particolare che ha fatto slittare tutte le convocazioni già fissate

«La misura è stata necessaria perché questo genere di assemblee spesso sono partecipate da anziani e pensionati, soggetti che, considerata l’età, vengono indicati dal ministero come maggiormente a rischio», spiega a MeridioNews Mario Campione, presidente dell’Unione nazionale amministratori d’immobili, centro studi condominiali di Catania. L’associazione di categoria raggruppa in tutta la provincia etnea 80 amministratori per un totale di quasi duemila condomini da gestire. «Certamente alcune scadenze non potranno essere rispettate, per esempio l’approvazione entro giugno dei bilanci». L’alternativa, tutta da scoprire, è quella dell’assemblea condominiale virtuale. Ma come si organizzeranno i più anziani per le teleconferenze?  

«Se l’emergenza si concluderà con tempi brevi potremmo riprendere le attività normalmente – puntualizza Campione – Altrimenti bisognerà organizzarsi, anche perché approvazioni di bilanci e preventivi sono fondamentali per la vita condominiale. Al momento su tutto il territorio nazionale, come Unai, non abbiamo casi di assemblee online. Resta una strada percorribile ma che nasconde diverse insidie». L’ostacolo tecnologico è principalmente per i più anziani. Ma potrebbe essere aggirato con una delega telematica, anche se la strada in questo senso è ancora lunga. L’altro aspetto del settore è quello dei pagamenti. Gli amministratori in questi giorni stanno incoraggiando i condomini al versamento delle quote tramite bonifico. Ma per tanti l’utilizzo delle piattaforme di home banking è pura utopia. «I pagamenti in contanti negli studi, in voga tra gli anziani, sono praticamente vietati. In alternativa, per i condomini provvisti di conto corrente postale, si potranno effettuare tramite bollettini alla posta o al tabacchino».

Cambiamenti anche per i condomini che hanno dei dipendenti. «Fino al 3 aprile ho avuto disposizione di lavorare soltanto la mattina – racconta un portiere di corso Italia a MeridioNews – Con me porto le autocertificazioni ma di fatto negli androni dei palazzi non si vede nessuno». «Al momento – precisa il presidente di Unai Catania – la situazione è sotto controllo. C’è la disposizione di sanificare gli spazi comuni e alcuni portieri sono stati messi in congedo, mentre per altri è stata decisa una riduzione delle ore lavorative». La speranza è che i condomini possano tornare a essere un luogo di aggregazione


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