I primi due morti, 32 casi positivi in più rispetto a ieri per un totale di 115 contagi, cinque persone in Terapia intensiva. Sono questi i dati più importanti delle ultime 24 ore del Coronavirus in Sicilia. Aumenta il numero di tamponi effettuati e si attendono nelle prossime ore i risultati sui test svolti su 139 persone. Catania si conferma epicentro: 49 sono i contagiati secondo il report – aggiornato alle 12 – diffuso dalla Regione Siciliana, già almeno 53 invece sulla base di quanto risulta a MeridioNews da fonti sanitarie nel tardo pomeriggio. Tornando ai numeri ufficiali, 17 sono i contagi ad Agrigento, due a Caltanissetta e altrettanti a Ragusa, uno a Enna, nove a Messina, 26 a Palermo, cinque a Siracusa, quattro a Trapani.
Il capoluogo etneo è certamente il centro che desta più preoccupazioni. Al cluster del dipartimento di Agraria dell’università di Catania si può ormai aggiungere quello dell’Asp: nell’Azienda sanitaria provinciale etnea ci sono quattro positivi. Tre lavorano nella segreteria della sede centrale di via Santa Maria La Grande, uno è un dirigente. Nelle ultime ore, però, sono stati effettuati 18 tamponi di cui si attende l’esito. La preoccupazione ha spinto molti dipendenti a chiedere di essere sottoposti al test anche se non manifestano sintomi, ma la regola è uguale per tutti: per gli asintomatici, niente tampone.
All’ospedale Garibaldi Nesima ci sono quattro persone ricoverate. Due delle quali sono medici, in attesa dell’esito dei tamponi orofaringei. Al Cannizzaro le persone ricoverate nel reparto di Malattie infettive sono sei. Una persona, invece, è in Rianimazione, è intubata e le sue condizioni sono gravi ma stabili. Tra i ricoveri del Cannizzaro c’è anche un ricercatore del dipartimento di Ingegneria dell’università di Catania (positivo anche suo padre, però in isolamento domiciliare), per il quale il contagio sarebbe avvenuto durante una cena con un professore del dipartimento di Agraria. Positiva anche la madre di un giovane ingegnere misterbianchese, pure lui entrato a contatto con il medesimo docente per motivi professionali.
Dall’ospedale Cannizzaro arriva però anche una buona notizia: il docente di Agraria catanese, ma che insegna all‘università di Reggio Calabria, è guarito. È risultato negativo al test del tampone, è stato dimesso e adesso si trova in casa con sua moglie, che però è positiva. Ci sono altri professori come lui che, pur non manifestando ulteriori sintomi, sono risultati di nuovo positivi al tampone. In ogni caso, avvertono gli infettivologi: il coronavirus non dà immunità perdurante, dunque il rischio di recidiva esiste. All’ospedale di Caltagirone, già attrezzato per diventare un polo Covid-19, risultano esserci due positivi ricoverati nel reparto di Malattie infettive, ma si attendono i risultati di altri test del tampone orofaringeo.
Spostandosi nella provincia di Siracusa, invece, sono ore di attesa all’ospedale di Augusta. Tutto il personale entrato in contatto con l’anziano di Sortino deceduto (il primo morto con coronavirus in Sicilia, con una situazione clinica difficile in partenza) si trova in quarantena dentro il nosocomio. Insieme a loro ci sono i pazienti che con l’80enne erano ricoverati nel reparto di Medicina. Su tutti loro, circa una cinquantina di persone, stamattina è stato eseguito il tampone e i risultati dovrebbero arrivare tra stasera e domani. I degenti che non hanno avuto alcun contatto con l’anziano, invece, vengono dimessi in queste ore.
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