La misura messa in campo in campagna elettorale dal governo Crocetta ha riscosso più successo di quanto si aspettavano gli uffici. Tra gli esclusi sono finiti anche persone con quatto figli a carico e Isee zero. Il fondo messo a disposizione era di 15milioni, per finanziare tutte le domande ne sarebbero serviti 80
Contratto di ricollocazione, pubblicate le graduatorie Su 22mila domande presentate, finanziate solo 1.700
Sono state finalmente rese note le graduatorie per il contratto di ricollocazione, una misura discussa durante la campagna elettorale delle Regionali. Sono state finanziate solo poco meno di 1700 domande a fronte delle circa 22mila presentate: molti degli esclusi hanno l’Isee a zero, migliaia sono state ledomande ammesse ma non finanziabili.
Correva l’anno 2017 e il governo Crocetta annunciava di voler mettere in campo una politica innovativa per i disoccupati e cioè il contratto di ricollocazione. La formula era davvero innovativa: stanziare fondi europei non per concedere aiuti a fondo perduto, ma per creare un sistema di intermediazione che prendesse in carico i disoccupati (soprattutto quelli figli della crisi del 2008) e li accompagnasse fino all’assunzione in una azienda o all’apertura di una impresa autonoma. In assessorato si attendevano, a fronte di 15 milioni di euro di fondi comunitari, al massimo 10mila domande, e per questo motivo avevano annunciato che per il 31 ottobre 2017 sarebbero state pronte le graduatorie di chi aveva diritto al contributo regionale. Invece di domande ne sono arrivate 22mila, che hanno fatto andare in tilt il sistema di gestione. Al punto che la Regione ha dovuto comunicare a tutti gli interessati che l’esame delle pratiche non sarebbe finito prima di febbraio 2018, per poi in realtà slittare fino a marzo. Si stima che per finanziare tutte le 22mila domande sarebbero serviti 80 milioni, ma il fondo previsto è solo di 15.
Il bando prevedeva di creare un elenco di enti (molti provenienti dal sistema della formazione professionale) che avrebbe dovuto prendere in carico i disoccupati, formarli, e poi provvedere a trovargli un posto di lavoro. «È inconcepibile finanziare solo 1700 istanze a fronte di 22mila domande presentate – dice Giovanni Tarantino, dirigente del sindacato autonomo Asud – Capisco che l’assessore è arrivato da poco, ma chiediamo di fare uno sforzo e provare a coprire economicamente più domande possibili. Visto che il bando è uscito pure in campagna elettorale, non lasciamo pensare ai disoccupati che è stata solo una manovra per rastrellare voti sulla loro pelle. In graduatoria ci sono soggetti con quattro figli e Isee zero che non sono stati finanziati, su quale base è stata effettuata questa graduatoria? Mille e settecento è un numero veramente troppo esiguo rispetto alla drammaticità che questo nuovo piano di ricollocazione ha fatto emergere in Sicilia».