Consulenze Sidra nel 2023 spesi già 281mila euro. Tra i beneficiari anche l’avvocato icona trumpista

Poco più di 135mila euro sborsarti per consulenze esterne a cui aggiungere 146mile euro di compensi per i patrocini legali: totale 281mila euro più qualche spicciolo. A tanto ammontano le spese di Sidra nel 2023. Sotto la lente d’ingrandimento, ancora una volta, c’è la società partecipata al cento per cento dal Comune di Catania che si occupa di approvvigionamento idrico nel capoluogo etneo e in altri territori della provincia. La stessa che a luglio, insieme a Enel, è finita al centro delle polemiche per i pesanti disservizi di luce e acqua nel capoluogo etneo e nell’hinterland.

Un capitolo a parte è quello che riguarda il filone su spese e incarichi esterni. Non una novità per la partecipata. Nel 2020, l’elenco di nomine e incarichi, spesso orbitanti nell’ambiente della destra, portò la commissione Bilancio a svolgere alcuni approfondimenti con l’opposizione dell’allora sindaco Salvo Pogliese che indicò la possibilità – mai realizzata – addirittura di istituire una commissione d’inchiesta a livello comunale. Dal 2019 al vertice dell’azienda c’è l’ex parlamentare di Alleanza nazionale Fabio Fatuzzo, nelle scorse settimane nominato dal governo guidato da Giorgia Meloni commissario straordinario per la depurazione delle acque. Incarico con tanto di polemiche politiche tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

La lista di incarichi e patrocini legali in Sidra, al momento, è aggiornata al 14 giugno, segno che le spese da qui alla fine del 2023 potrebbero anche lievitare ulteriormente. Il primo ad aprire l’elenco – 4 gennaio – è stato Giuseppe Pollicino, scelto per curare «i rapporti con la Regione Siciliana e i ministeri di competenza». L’obiettivo, come emerge dalla documentazione reperibile online, è quello di «svolgere le attività di supporto per la predisposizione delle domande per l’accesso ai fondi del Pnrr». A lui è stato riservato un contratto della durata di un anno a 3000 euro al mese – totale 38mila euro – e spese di trasferta per non oltre 2000 euro in 12 mesi. Pollicino, per chi frequenta gli uffici della burocrazia, è un volto noto avendo già ricoperto il ruolo di esperto per la presidenza della Regione Siciliana, dal 2018 al 2022. In passato, è stato per cinque anni consigliere comunale a Lentini (in provincia di Siracusa) ed ex segretario politico provinciale del partito La Destra – Alleanza Siciliana, fondato da Francesco Storace e dall’ex presidente della Regione, oggi ministro del Mare, Nello Musumeci.

Si occupa di «supporto alle gare d’appalto» dal 3 marzo, e fino al 31 dicembre 2023, l’avvocata Lara Coco. Nominata consulente a 1600 euro al mese per un totale di 16mila euro. Scelto per «l’aggiornamento e implementazione del modello di organizzazione e gestione controllo» l’avvocato Veriano Malvasi. Il professionista in un mese e mezzo percepirà poco più di 7000 euro. Giovanni Vasta, è stato indicato come «esperto di verifica contabile» e percepirà 10.613 euro fino al 31 dicembre del 2023. Stessa identica cifra e durata per l’ingegnera Adriana Carmela Triolo. Importo identico anche per Delia Ventura, Roberto Palazzo, Maria Elena Antonucci, Roberta Gibilisco e Laura Rapisarda. Ad Alessia Di Stefano, invece, andranno 10.346 euro come stabilito in un documento pubblicato il 14 giugno scorso.

Sul fronte dei patrocini legali torna, invece, ancora il nome dell’avvocato Alfio D’Urso. A febbraio, Sidra gli ha conferito, in tandem con i legali Claudio Milazzo e Fabio Elefante, tre mandati per 43mila euro. Negli anni precedenti, gli incarichi erano stati 12 per una cifra complessiva – compreso il 2023 – di 221mila euro. D’Urso è stato nel consiglio d’amministrazione della Sac, società aeroporto Catania, oltre ad avere ottenuto diversi incarichi dall’attuale amministratore delegato Nico Torrisi. Nel suo passato più lontano c’è la partecipazione alla stesura del documento di fondazione del Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo e un caso curioso, risalente al 2021, in cui denunciò dei brogli elettorali per spostare in via telematica i voti delle presidenziali americane da Donald Trump a Joe Biden. Ipotesi sostenuta in un video in cui l’avvocato leggeva un documento giurato a base di questa tesi.


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