Il dirigente medico Giovanni Moncada è stato condannato a risarcire l’Asp di Agrigento con 75mila euro. Così hanno deciso i giudici della Corte dei conti dopo le indagini sul danno erariale, coordinate dalla procura contabile e condotte dalla guardia di finanza. I militari avrebbero accertato l’esercizio non autorizzato da parte dell’odontoiatra di attività libero-professionale non gratuita al […]
Agrigento, medico dell’Asp condannato per danno erariale per le visite nello studio privato
Il dirigente medico Giovanni Moncada è stato condannato a risarcire l’Asp di Agrigento con 75mila euro. Così hanno deciso i giudici della Corte dei conti dopo le indagini sul danno erariale, coordinate dalla procura contabile e condotte dalla guardia di finanza. I militari avrebbero accertato l’esercizio non autorizzato da parte dell’odontoiatra di attività libero-professionale non gratuita al di fuori della struttura sanitaria. La segnalazione era scattata dopo una verifica fiscale sull’attività professionale dalla quale erano emerse alcune irregolarità e la percezione indebita dei compensi professionali in violazione del regime di intramoenia allargata.
Secondo i finanzieri, il medico pur avendo un rapporto esclusivo con la possibilità di svolgere attività intramoenia avrebbe omesso di versare all’ente la quota spettante per le prestazioni sanitarie negli anni 2010, 2011 e 2013. «Dal quadro probatorio emerge un sistematico e continuativo svolgimento occulto di attività medica esterna da parte del dottore Giovanni Moncada i cui compensi professionali restavano del tutto sommersi in quanto era aggirato ogni obbligo di registrazione e dichiarazione fiscale». Nello studio privato del medico sarebbe stato trovato un quadernone dove c’erano gli importi pagati e quelli da pagare sotto le voci di ogni singolo paziente. Contabilità dalla quale emerge la falsa rappresentazione della comunicazione del marzo 2010 all’Asp di Agrigento sulla chiusura immediata del proprio studio privato odontoiatrico con cessazione della attività libero-professionale.
«Il collegio ritiene che abbia consapevolmente violato il regime di esclusività con la finalità rappresentata e volutamente di percepire tutte le somme non dotate relative alle due voci di danno contestate nell’atto di citazione per cui l’indebita percezione dell’indennità di esclusività e l’omesso versamento dei compensi per l’attività extramoenia rappresenta l’illecito profitto complessivo da esso voluto quale logico sviluppo del suo comportamento anti-doveroso». I legali che hanno assistito il Moncada stanno valutando se presentare appello alla sentenza.