Un caldo pomeriggio tra le strade dell'Antico Corso. Un viaggio speciale attraverso i gesti, i riti e le avventure dei piccoli abitanti del quartiere, tra biciclette, cancelli da scavalcare e calci ad un pallone
Con gli occhi dei bambini
Nel pomeriggio il sole batte, nessun superstite al suo calore, eppure qui all’Antico Corso, quartiere del cuore storico di Catania, ecco sbucare tra i vecchi palazzi ragazzini “impavidi”, che, come piccoli guerrieri, si apprestano ad affrontare le strade al seguito di un pallone.
Noi siamo lì, cercando d’entrare, anche solo per poche ore, in quella loro visione di un mondo sognato e giocato. Piccole stelle brillano nei grandi sorrisi: l’emozione traspare dai loro gesti e parole, ma basta poco per acquistare la loro fiducia ed amicizia.
I ragazzi del Corso sono pronti ad iniziare un’altra partita, non importa se il campo sia la strada o una piazza. I loro occhi immaginano un grande stadio affollato da un pubblico eccitato. Ecco allora che comincia un altro pomeriggio di gioco, prima in piazza Dante, per poi continuare in un luogo per loro di gran valore: i bambini ci conducono, tra i vicoli, sino al vecchio cortile dell’arena Experia.
Il campo è platea dissestata, la tribuna si divide tra il vecchio schermo, divorato dalla fauna cittadina, e le mura in rovina. Troppi però i disagi per la “squadra”, che, senza perdersi d’animo si reca in trasferta al campetto della Manzoni e, anche se non in condizioni ottimali, inizia la partita accompagnata da esibizioni in bici.
Giunge infine l’ora del rientro. Il sole che prima picchiava ora offre lo spettacolo di un tramonto dai colori pastello. C’è chi rientra in casa, e chi invece si trattiene ancora per qualche istante o forse, come dice uno di loro “ fino a mezzanotte, per giocare ancora in piazza!”.
[Foto a colori di Eleonora Tavella, foto in bianco e nero di Claudio Fabrizi – Neda Free Reporter]