Comunali Aci Catena, continua ricerca delle giuste alchimie Per adesso quattro nomi all’insegna del civismo mascherato

Quando potrebbero mancare tre mesi esatti alle Comunali – la data non è ancora stata fissata, ma il 12 giugno sembra possibile – ad Aci Catena la macchina elettorale continua a muoversi con fluidità. Non tanto per la chiarezza dei programmi, quanto per la capacità dei protagonisti di rimodellare alleanze e ideare contenitori buoni per l’occasione. L’obiettivo, infatti, resta innanzitutto quello di vincere. Per le idee c’è tempo. È questa la sintesi che viene fuori da settimane di riunioni riservate, alcune anche saltate all’ultimo momento, in cui il tema messo sul tavolo è stato quello di calcolare, pallottoliere alla mano, il possibile consenso delle singole coalizioni. Al momento, ciò che sembra certo è innanzitutto che ancora una volta la formula del civismo mascherato sarà la proposta offerta ai cittadini, con partiti e onorevoli a benedire nel dietro le quinte.

Gli ultimi movimenti portano a pensare che, al netto di candidature autonome last minute provenienti dalla sinistra e dai cinquestelle, ai nastri di partenza potrebbero esserci quattro candidati. Con la possibilità, secondo qualcuno neanche remota, che si riducano a tre all’insegna del pragmatismo, nel caso in cui uno tra Giovanni Grasso – consigliere uscente con un passato da vicesindaco nell’ultima sindacatura Maesano, quella conclusasi anzitempo con il blitz della Dia – e Giuseppe Aleo, consigliere di maggioranza che sogna da sindaco – dovesse rivedere il proprio proposito di correre per la fascia di primo cittadino. Grasso e Aleo, il primo ha già pubblicato i manifesti, hanno condiviso il percorso politico negli ultimi due decenni e non è escluso possano fare squadra. A suggerire un’unione delle forze potrebbe essere la coalizione che si sta aggregando attorno alla figura di Margherita Ferro, attuale Consigliera di parità alla Regione e in passato assessora provinciale nella giunta di Raffaele Lombardo

Ferro, che punta a diventare la prima sindaca nella storia di Aci Catena, nelle ultime settimane ha incontrato diversi luogotenenti locali. Dall’area che fa capo all’ex sindaco Ascenzio Maesano, che punta a vestire i panni di allenatore non giocatore per via dell’incandidabilità in un progetto sposato anche dal consigliere di minoranza Davide Quattrocchi, ad Angelo Grasso, fratello dell’ex assessore Francesco, e referente di Luca Sammartino ad Aci Catena. A guardare a Ferro sembrerebbero essere anche l’ex consigliere provinciale Nello Cutuli, il cui padre Turi è riconosciuto unanimamente uno dei grandi elettori di Aci Catena; i referenti locali del deputato Nicola D’Agostino; Francesco Petralia, ex vicesindaco nell’era di Pippo Nicotra, e le altre principali anime cittadine che si riconoscono storicamente nel Pd. Con un’eccezione: Salvatore Finocchiaro, più volte consigliere e dato vicino al segretario regionale dem Anthony Barbagallo, punterebbe su Aleo, la cui appartenenza politica alla destra non è mai stata messa in discussione. A chiudere i pretendenti resta Nello Oliveri, il sindaco uscente che di recente ha azzerato la giunta dopo essere stato di fatto isolato dai pilastri della propria maggioranza, ma che rivendica il diritto di ripresentarsi davanti agli elettori con almeno due liste civiche.

A questo puzzle, già di suo complesso, mancano ancora alcuni pezzi. Tra vecchi volti e promesse di nuovo che avanza, ci sono anche i ritorni. Come nel caso della Democrazia Cristiana, fatta risorgere in tutta la Sicilia da Totò Cuffaro e che ad Aci Catena ha individuato il proprio commissario in Rocco Torre, commercialista con un passato da assessore in una giunta Nicotra. La Dc, che nell’isola ha lanciato una campagna comunicativa basata sull’invito ai siciliani a tornare a casa, nella città del limone verdello deve ancora sciogliere le riserve. La richiesta è quella di parlare intanto di programmi e affrontare i tanti nodi che verranno al pettine del futuro sindaco. Uno su tutti, il dissesto. Considerati i pesantissimi problemi finanziari in cui versa l’ente, va dichiarato o no? Per ora le richieste di confronto – la Dc ritiene vada dichiarato – sembrerebbero essere cadute nel vuoto. Prima bisogna pensare a nomi e alleanze. Per la soluzione dei problemi c’è tempo, come la storia politica cittadina ha più volte dimostrato.

Aggiornamento delle ore 9,04 del 13/03/2022:

«Desidero precisare, con preghiera di pubblicazione, che il sottoscritto non è in alcun modo, riferimento di soggetti politici regionali o nazionali né, tantomeno, di simboli di partito». A scriverlo è il consigliere comunale Francesco Petralia, in una nota inviata a questa testata.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo