«Aspettiamo il candidato di Fratelli d’Italia, perché non basta dire che tocca a loro in quanto primo partito: serve un nome, che poi verrà discusso all’interno della coalizione». Il presidente della Regione Renato Schifani continua il suo lavoro nelle vesti di arbitro del centrodestra in vista delle prossime elezioni amministrative a Catania. L’obiettivo è quello di evitare pericolose divisioni all’interno di una coalizione già alle prese con le candidature spontanee: quella di Valeria Sudano, in quota Lega, e quella dell’ex assessore comunale meloniano Pippo Arcidiacono. Il primo nome, con la benedizione di Matteo Salvini ma (ancora) senza simbolo, è quello che sembra creare maggiori fibrillazioni dopo l’affissione dei manifesti in giro per la città. Sul punto ha già mostrato i muscoli Raffaele Lombardo, mentre il presidente della Regione prova a gettare acqua sul fuoco: «Io vorrei dimenticare la storia di questi manifesti, anche perché le dichiarazioni della commissaria della Lega Annalisa Tardino hanno ridimensionato quella che al momento è una proposta di candidatura – frena Schifani – Noi dobbiamo guardare avanti evitando divisioni che gli elettori del centrodestra non meritano».
Schifani, dopo la mattinata trascorsa all’inaugurazione del nuovo Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi di Catania, nel pomeriggio si è trasferito all’hotel Nettuno per una convention di Forza Italia dedicata proprio alle Comunali 2023. Tra i presenti anche l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone e il nuovo commissario regionale degli azzurri Marcello Caruso. «Noi vogliamo portare avanti il valore della coesione all’interno della maggioranza – spiega Caruso – Insieme si vince, mentre divisi possiamo farci del male». Catania sarà la città più importante al voto in questa tornata elettorale e la partita, con ogni probabilità, non si giocherà solo a livello regionale. Nonostante gli auspici del governatore siciliano: «Faremo di tutto per trovare la quadra – spiega Schifani – ma non posso escludere che, in caso di rottura, saranno i leader nazionali a trattare definitivamente». Ad affollare la hall dell’albergo anche il deputato regionale Nicola D’Agostino, il candidato a sindaco di Acireale Roberto Barbagallo e l’ex deputato regionale azzurro Alfio Papale. «Per queste amministrative dobbiamo farci trovare pronti – spiega Falcone – ma bisogna evitare pericolose smanie di protagonismo e fughe in avanti». La strada dell’unità sembra insomma ancora lontana.
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