Comunali Catania 2023, Lombardo: «Se saremo soli, io mi candido». Su Sudano: «Candidatura di un gruppo che occupa i partiti»

Non doveva essere una prova di muscoli. Un pomeriggio cominciato con questa promessa, termina invece con una gara di sollevamento pesi. Ad alzare il bilanciere della politica è Raffaele Lombardo, l’ex presidente della Regione, galvanizzato dalla definitiva assoluzione nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa, che assume il ruolo di ago della bilancia in vista delle prossime elezioni amministrative a Catania. Più volte aveva detto di avere un nome autonomista come candidato a sindaco, parlando di un giovane. Adesso svela le carte è il nome è quello dello stesso Lombardo. Scenario, quest’ultimo, che potrebbe concretizzarsi però solo a determinate condizioni. «Se dovessimo andare da soli, mi candiderò a sindaco – spiega dal palco – ma solo in questo caso. La politica è fatta di generosità e nessuno di noi si dovrà tirare indietro: io non lo farò». Il piano A, più volte evidenziato, è quello di un nome unitario, meglio se «di un giovane». L’ex presidente non ha digerito la scelta della Lega di candidare a sindaca Valeria Sudano, anticipando tutti nel centrodestra con l’affissione dei manifesti.

«Ieri sera mi hanno girato le foto dei manifesti di una candidatura che non è politica – attacca Lombardo – Si tratta di un gruppo umano che ha occupato un partito politico. Prima lo hanno fatto nell’Udc di Pier Ferdinando Casini, poi in Articolo 4 di Lino Leanza, poi il Partito democratico con Matteo Renzi, sono stati in Italia Viva e un passaggio volante con Forza Italia – spiega – Non si può sopportare un oltraggio del genere dopo che giovedì si è insediato un tavolo per discutere di candidature». Dal palco, Lombardo detta l’agenda politica ma anche il programma del prossimo sindaco. Non risparmia critiche ed evidenzia tutte le crepe della città di Catania nonostante in prima fila sieda l’ex sindaco Salvo Pogliese nelle vesti di senatore e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia.

Cita gli ex assessori comunali Pippo Arcidiacono e Sergio Parisi – entrambi indicati come possibili nomi per Palazzo degli Elefanti – e si sofferma qualche secondo in più su Ruggero Razza, ex assessore regionale alla Sanità nel governo di Nello Musumeci e terzo nome per Catania del partito di Giorgia Meloni. «Razza lo conosco da anni e lo apprezzo – dice, mentre il diretto interessato ascolta in platea – anche perché Musumeci gli ha scaraventato addosso una patata bollente». La prossima settimana potrebbe essere quella decisiva assicura Lombardo, prima di salutare tutti tra gli applausi e con un sottofondo musicale che non è passato inosservato: «Eh, già – canta Vasco Rossi – Sembrava la fine del mondo, ma sono ancora qua. Ci vuole abilità».


Dalla stessa categoria

I più letti

Non doveva essere una prova di muscoli. Un pomeriggio cominciato con questa promessa, termina invece con una gara di sollevamento pesi. Ad alzare il bilanciere della politica è Raffaele Lombardo, l’ex presidente della Regione, galvanizzato dalla definitiva assoluzione nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa, che assume il ruolo di ago della bilancia in […]

Non doveva essere una prova di muscoli. Un pomeriggio cominciato con questa promessa, termina invece con una gara di sollevamento pesi. Ad alzare il bilanciere della politica è Raffaele Lombardo, l’ex presidente della Regione, galvanizzato dalla definitiva assoluzione nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa, che assume il ruolo di ago della bilancia in […]

Non doveva essere una prova di muscoli. Un pomeriggio cominciato con questa promessa, termina invece con una gara di sollevamento pesi. Ad alzare il bilanciere della politica è Raffaele Lombardo, l’ex presidente della Regione, galvanizzato dalla definitiva assoluzione nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa, che assume il ruolo di ago della bilancia in […]

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo