«Un fulmine a ciel sereno». L’amministrazione comunale di Collesano ha appreso con sorpresa delle gravi accuse rivolte a sei maestre della scuola dell’infanzia del posto, che sono state sospese. La procura di Termini Imerese, infatti, ipotizza violenze e maltrattamenti, sia fisici che psicologici, sistematicamente e quotidianamente rivolti ai piccoli alunni dell’istituto, che vanno dai tre ai sei anni. «Sono state insegnanti mie, delle ottime insegnanti», commenta l’assessora all’Istruzione Elsa Ingrao, rimasta colpita dalla notizia. «Io sono assessore da un anno e in questo arco di tempo abbiamo organizzato tante bellissime manifestazione, siamo amareggiati tutti qui. Aspettiamo ovviamente che la magistratura faccia i necessari accertamenti – spiega -. Fermo restando che a noi non è mai stata fatta alcuna segnalazione, neppure a me personalmente dato che in genere i genitori con me parlano, ma nessuno mi ha detto nulla».
L’amministrazione sarebbe stata, in generale, ignara anche delle indagini in corso da parte delle autorità. «Non siamo stati informati di nulla, non abbiamo capito neppure se dentro la scuola ci siano le telecamere o meno, sappiamo solo quello che hanno diffuso i giornali questa mattina, non abbiamo neanche modo di parlare con nessuno – racconta l’assessora -. Io personalmente sono andata a scuola, durante quest’anno, più e più volte e mai mi è venuto un sospetto simile, quindi non posso davvero far altro che aspettare che la magistratura faccia il suo corso. Ci vado coi piedi di piombo, come dovrebbero fare tutti, malgrado in questo momento sia già partita una gogna mediatica purtroppo». Aspettare di capire meglio i fatti, insomma, prima di emettere sentenze. Specie a fronte di una vicenda dai contorni particolarmente delicati, dato che coinvolgerebbe dei bambini.
Intanto il gip del tribunale di Termini Imerese ha disposto per tre insegnanti la sospensione dall’insegnamento di dodici mesi, di nove invece per altre tre. Le indagini, sviluppate dai carabinieri di Collesano nel corso dell’anno scolastico in corso, sarebbero scattate in seguito ad alcune segnalazioni e informazioni assunte sul territorio e successivamente confermate da alcuni genitori. Investigazioni che avrebbero fatto emergere i maltrattamenti perpetrati dalle maestre contro i bambini. Intanto la notizia ha sollevato non poca indignazione. «Solo ieri un altro caso simile ad Alessandria, dove le vittime erano dei disabili. Cosa aspetta la maggioranza, e Salvini in primis, ad accelerare il voto sul mio disegno di legge sulla videosorveglianza? – osserva sul tema la vicepresidente FI in Senato e portavoce in Sicilia Gabriella Giammanco -. Grazie a un emendamento da me sottoscritto sono stati stanziati 160 milioni di euro per rendere possibile la realizzazione della mia iniziativa, un disegno di legge a cui lavoro da anni e che è pronto, in attesa solo di essere votato. Quanti soggetti indifesi dovranno subire ancora violenze prima che si intervenga?».
A incastrare le insegnante coinvolte in questo caso, però, ci sarebbero proprio dei filmati ripresi dalle telecamere piazzate nella scuola dai carabinieri di Cefalù. Oltre a una serie di intercettazioni che avrebbero permesso di documentare i maltrattamenti nei confronti degli alunni, denunciati dai genitori di alcuni dei bambini che non volevano più andare a scuola o che si comportavano a casa in modo strano. Nelle immagini ci sarebbero insulti e spintoni per cercare di contenere l’irruenza dei piccoli alunni. Intanto il paese per il momento, in attesa che si faccia chiarezza, resta in balìa dello stupore e dell’amarezza. «Su nove insegnanti e tre sezioni, sei maestre sono state sospese. Solo tre non sono state coinvolte dall’inchiesta. Sono molto deluso, arrabbiato, ma anche stupito e meravigliato per i provvedimenti contro sei insegnanti – dice anche il sindaco Giovanni Meli -. Tra quegli alunni poteva esserci mio figlio ed è difficile accettare queste notizie. Però queste insegnanti le conosciamo tutti. E per noi erano docenti modello. Prima di allontanare definitivamente queste persone, che sono molto attive nel territorio, io credo che dobbiamo attendere in modo garantista l’iter e conoscere le accuse mosse alle educatrici».
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