L'iniziativa si terrà lunedì al teatro Martoglio ed è stata voluta da alcuni attivisti. Saranno presenti il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, insieme a Salvatore Fiore di Fce e ai sindaci Daniele Motta, Nino Naso e Salvo Pogliese
Collegare Belpasso alla futura fermata della metro Papale: «Tratto Misterbianco-Paternò è importante»
Da Belpasso a Catania in metropolitana. È la sfida che verrà lanciata lunedì al teatro Nino Martoglio della scacchiera dell’Etna. L’attuale progetto della metro, infatti, prevede le fermate nella frazione di Piano Tavola e nei pressi del parco commerciale Etnapolis ma non nel centro comunale. Per tale ragione, l’associazione #EssereBelpasso, che ha chiesto che, una volta reso operativo il collegamento, venga messa in funzione anche una navetta per collegare il centro urbano e le periferie di Belpasso alla metropolitana.
Lo scopo è quello di potere arrivare in città senza utilizzare o limitare al massimo l’uso della macchina. Per questo un bus, che metta insieme, con una frequenza elevata, i due punti del territorio, sembra essere la soluzione ottimale. All’incontro, moderato dalla giornalista Valentina Mammino – direttrice responsabile del telegiornale dell’emittente televisiva Sestarete – saranno presenti oltre al primo cittadino belpassese Daniele Motta, i sindaci Salvo Pogliese e Nino Naso, il commissario di Misterbianco, l’assessore regionale Marco Falcone, l’ing. Salvo Fiore di Fce (Ferrovia Circumetnea) e il sottosegretario alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri.
Presente pure l’onorevole Alfio Papale, componente della Commissione regionale ai Trasporti, che è fortemente convinto della bontà dell’iniziativa. «Secondo me – ha dichiarato Papale – il tratto Misterbianco – Paternò è una delle tratte più importanti perché rappresenta la zona dove vive la maggior parte degli abitanti della provincia di Catania. Interessa anche due grossi insediamenti commerciali che vengono raggiunti, giornalmente, da una quantità imprecisabile di persone. È un tratto interrato. Anche io ho contribuito a raggiungere questo risultato. Da sindaco, allora, chiesi proprio l’interramento del tracciato. In caso contrario sarebbe stato fatto il secondo muro di Berlino».