Collegamenti marittimi con le isole minori I sindaci: «Preoccupati e col fiato sospeso»

Procedure di licenziamento per 400 lavoratori e nessuna notizia sul bando dei servizi integrativi marittimi; in compenso la media stagione è partita. 

La possibilità che Ustica Lines non possa fornire i collegamenti marittimi con le isole minori, potrebbe diventare una certezza, stando così le cose, i sindaci delle isole minori della Sicilia sono per questo «preoccupati ed in attesa di risposte». A causa di un contenzioso tra la Regione siciliana con le Egadi e le Eolie, la società di navigazione avrebbe avviato la procedura di licenziamento per gli oltre 400 dipendenti e ad Ustica, Pantelleria e Linosa al momento tutto tace in merito al bando di 45 milioni di euro che la Regione dovrebbe avere espletato per i collegamenti marittimi integrativi da attivare nella stagione estiva proprio su queste isole minori.

«All’inizio della stagione turistica – dice il sindacato Federmar – non ci si può permettere la sospensione del servizio neanche per un’ora. Negli incontri avuti con l’assessore regionale ai Trasporti Giovanni Pizzo, alla presenza del consulente Nadia Luciano, sembrava fossero stati raggiunti importanti risultati  in merito al trasporto marittimo delle Egadi e delle Eolie (un congruo anticipo sulle spettanze dovute alla società, apertura a un confronto sui calcoli del costo del servizio). Ma ogni sforzo è stato reso inutile dall’immobilità della Regione». Da qui la decisione dell’azienda, Ustica Lines, che da decenni gestisce il trasporto veloce  (Eolie, Egadi, Pelagie, Ustica, Pantelleria), proprio il giorno della festa dei lavoratori, di avviare la procedura di licenziamento (ex articolo 24 L. n. 223/91). La motivazione? «Queste diatribe che si perpetrano da mesi». Affermano dal sindacato. 

La situazione non è delle migliori nemmeno nelle altre isole siciliane. «Non sappiamo nulla del bando dei servizi integrativi marittimi. Ne di chi l’abbia vinto». Afferma a Meridionews il sindaco di Ustica, Attilio Licciardi. «La media stagione è già partita. Qui ad Ustica sia per il 25 aprile che per il primo di maggio, abbiamo verificato già una buona affluenza turistica. Ma il servizio integrativo dei collegamenti dovrebbe essere già attivo. Gli aliscafi che collegano la nostra isola con le altre città siciliane non dovrebbero essere due, ma quattro al momento». Quindi Ustica e le Isole Pelagie al momento sono prive di questi trasporti complementari, a contributo regionale, che le collegano con la terra ferma. Silenzio assordante in merito ai bandi che ne avrebbero dovuto prorogare i servizi.

Intanto proprio oggi l’assessore ai Trasporti, Pizzo, dovrebbe incontrare il sindacato della Federmar ed alcuni rappresentanti di Ustica Lines per cercare di sciogliere la matassa dei 400 licenziamenti che «ha generato la decadenza del contratto di appalto». 

«E´ bene evidenziare che proprio il contenzioso tra l’azienda e gli organi istituzionali ha inevitabilmente gettato nel panico i lavoratori del settore – continua la Federmar – gli operatori turistici e tutto l’indotto ad esso collegato, che all’inizio di una stagione turistica, che per altri aspetti si manifesta già problematica (stagnazione economica, immigrazioni), deve fare anche i conti con l’incertezza del funzionamento dei collegamenti veloci».

Parole dure anche da parte del sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto, che proprio oggi in rappresentanza delle isole Egadi apre le danze all’Expo di Milano nel padiglione siciliano. «Chi paga i danni economici di questo periodo di incertezza a causa di questa vertenza? – afferma il sindaco – Continuiamo da anni ad assistere ad un divario tra la nostra Isola ed il Nord in termini di collegamenti di trasporto e tanto altro. Questa contesa non è un problema che riguarda soltanto i lavoratori della Ustica Lines, ma anche tutti gli isolani, i quali attraverso l’unico mezzo di trasporto a loro disposizione non potrebbero liberamente spostarsi da Favignana nemmeno per una visita specialistica. Questo nodo della matassa da sciogliere a ridosso dell’avvio della stagione estiva è l’ennesimo danno in termini sociali ed economici per tutta la Sicilia».


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