Alla vigilia del match casalingo contro i granata esprime le sue sensazioni l'ex tecnico della Primavera rosanero promosso alla guida della prima squadra in seguito alle dimissioni di Barros Schelotto. Concentrazione e pragmatismo prevalgono sull'aspetto emotivo
Col Toro in palio una fetta di salvezza Bosi: «Voglio trasmettere entusiasmo»
Una frase pronunciata dal capitano Sorrentino descrive in maniera nitida l’attualità in casa rosanero: «Nonostante i ribaltoni, i cambiamenti e il caos noi giocatori siamo sempre qui, siamo gli unici che restiamo e continuiamo a pedalare per raggiungere il nostro obiettivo». La fotografia scattata dal portiere riproduce l’immagine di una barca che, pur essendo sballottata da acque movimentate (nel caso specifico il riferimento è all’ennesimo cambio in panchina in seguito alla decisione di Barros Schelotto di lasciare il Palermo a causa dei problemi burocratici legati al suo tesseramento), prosegue il suo viaggio verso la salvezza. Una meta che diventerebbe ancora più visibile in caso di successo nella gara in programma domani al Barbera contro il Torino (fischio di inizio ore 15) e valida per la sesta giornata del girone di ritorno. Conquistando l’intera posta in palio, infatti, i rosanero scavalcherebbero di una lunghezza la compagine di Ventura (che ha 28 punti) e farebbero un notevole passo avanti verso il proprio obiettivo.
L’operazione sorpasso non è facile ma è comunque alla portata considerando che, sulla propria rotta, l’equipaggio rosanero troverà un Torino in difficoltà, una «nave» andata in avaria a causa degli ultimi risultati negativi (una sola vittoria nelle ultime dieci gare) e con un timoniere, Ventura, in una posizione traballante. Il Toro è ferito ma guai a fidarsi. I granata hanno un organico comunque competitivo e la voglia di riscatto dei giocatori, su tutti l’ex di turno Belotti intenzionato a lasciare il segno davanti al pubblico del Barbera, è certamente un fattore da non sottovalutare. Ne è consapevole il tecnico Giovanni Bosi, promosso alla guida della prima squadra (con Tedesco nel ruolo di collaboratore) dopo le dimissioni di Barros Schelotto. L’ex allenatore della Primavera, sponsorizzato dal responsabile del settore giovanile Baccin che in questo momento fa da trait d’union in assenza del ds Gerolin partito per l’Argentina, ha a disposizione una chance importante. Sfruttando bene l’opportunità concessa da Zamparini, Bosi aumenterebbe la sua visibilità e, nel contesto rosanero, darebbe lustro alla sua immagine anche in ottica futura.
Diversa, tuttavia, la prospettiva del diretto interessato: «E’ successo tutto così velocemente che non ho avuto neanche il tempo di pensare ai sentimenti. Io peraltro, non sono un sognatore ma mi ritengo una persona di sostanza. Non vivo questa vigilia con emozione, sono concentrato esclusivamente sulla partita di domani che considero fondamentale perché potrebbe dare un indirizzo positivo al finale di stagione e consegnarci dei punti determinanti per il nostro cammino». Bosi ha varcato in punta di piedi la soglia della prima squadra: «Nel giro di due giorni non sono diventato un allenatore di serie A, c’è stata un’emergenza dettata dalla partenza del mister (Barros Schelotto, ndr) e io ho dato la mia totale disponibilità. Cosa ho portato in questi giorni? Ho preparato la partita seguendo lo stesso metodo usato nella Primavera. In ogni caso, cercherò di trasmettere ai ragazzi il mio entusiasmo e la mia voglia di fare sport che rimane una passione. Ho provato in questi giorni a dare tranquillità al gruppo cercando di creare le condizioni per preparare la gara con il Torino nel migliore dei modi».
Sono 24 i convocati. Oltre allo squalificato Lazaar (alle prese peraltro con una contusione alla tibia sinistra), non figurano nell’elenco gli indisponibili Posavec e Struna.