Clamoroso a Melbourne eliminato Djokovic. Fuori anche la Pennetta

Stan the Man, lo svizzero che non t’aspetti, il paffuto numero due dietro al grande dio del tennis, il giocatore dal fisico di ragioniere, uno che ha tatuato sul braccio addirittura una frase di Beckett  “Ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio” perché se non sei uno dei 4 Fab Four in questo periodo è dura vincere qualcosa giocando a tennis, insomma Stanislaw Wawrinka ha prodotto la più clamorosa sorpresa degli ultimi anni tennistici – paragonabile solo a quella di Parigi 2009, quando Robin Soderling caccio fuori Rafa Nadal dal suo tempio di terra rossa – battendo Novak Djokovic, il serbo detentore del titolo e grande favorito per la vittoria finale. E lo ha fatto giocando a viso aperto, scacciando i fantasmi della meravigliosa partita di un anno fa – quando giocò, se possibile, meglio di oggi ma non servì a nulla – reagendo ad un primo set devastante in cui Djokovic aveva fatto quello che aveva voluto sbatacchiando di qua e di là un avversario pronto ad avvilirsi. Ma dopo i 5 game di fila vinti dal serbo, Stan ha messo insieme i pezzetti del suo gioco, si è aggrappato al proprio servizio e ha sfruttato uno dei tanti e misteriosi passaggi a vuoto del numero 2 del mondo. Infatti bisogna anche dire che Djokovic un po’ lo ha aiutato a Wawrinka, quando si è praticamente addormentato dei due set centrali. Mille volte Djokovic era riuscito a uscire fuori dalla buca in cui si cacciava da solo ma questa volta no. Fuori dalla buca Wawrinka presidiava implacabile, giusto il tempo di una distrazione che poteva essere fatale tra la fine del quarto set e l’inizio del quinto.

Uno scorato Novak Djokovic, detentore del titolo, eliminato in 5 set da Wawrinka

Anche qui, col break di vantaggio nell’ultimo parziale, sembrava che fosse fatta per il Djoker, ma invece il rovescio di Stan tornava a funzionare in modo meraviglioso, break a zero e tutto da capo. I due tenevano il servizio fino al fatale sedicesimo game, quando, come si racconterà mille volte in futuro, sul 30 pari Wawrinka colpiva non benissimo una risposta trovando impreparato Nole. Sul match point contro, il serbo, chissà quanto coadiuvato da Becker, optava per uno schema che ormai solo lo svizzero Doc usa di tanto in tanto, il Serve&Volley: la facile volée di rovescio volava via e con essa il record di 14 semifinali di fila in un torneo dello slam (se vi sembra poco pensate che sono 4 anni e mezzo di fila senza mai mancare un appuntamento; se vi sembra troppo pensate che Federer è arrivato a 23 cioè quasi sei anni) e l’appuntamento con la quinta vittoria in Australia. Adesso per Wawrinka c’è l’ostacolo Berdych, in ogni caso ci sarà un esordiente quest’anno in finale a Melbourne.
Poco prima dei botti c’era stata la brutta partita della nostra Pennetta. Pochissimo da dire, troppo più forte la cinese Na Li, seria candidata alla vittoria finale e davvero c’è persino da essere soddisfatti che la lezione non sia stata un po’ più severa.
Per i colori italiani una parziale consolazione è arrivato dal solito doppio vinto da Errani e Vinci.
Domani, tra qualche ora in realtà, si giocheranno gli altri due quarti di finali femminili e maschili. Se c’è una grande attesa per il big match tra il ritrovato Federer e l’acciaccato Murray non poca curiosità desta anche l’ultimo quarto con lo strafavorito Nadal alle prese con il più interessante giovane degli anni ’90, Grigori Dimitrov. I pronostici sembrano semplici, ma dopo quello che è successo qualche ora fa meglio non azzardarsi. Speriamo di vivere le stesse emozioni.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Stan the man, lo svizzero che non t'aspetti, il paffuto numero due dietro al grande dio del tennis, il giocatore dal fisico di ragioniere, uno che ha tatuato sul braccio addirittura una frase di beckett  "ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio" perché se non sei uno dei 4 fab four in questo periodo è dura vincere qualcosa giocando a tennis, insomma stanislaw wawrinka ha prodotto la più clamorosa sorpresa degli ultimi anni tennistici - paragonabile solo a quella di parigi 2009, quando robin soderling caccio fuori rafa nadal dal suo tempio di terra rossa - battendo novak djokovic, il serbo detentore del titolo e grande favorito per la vittoria finale. E lo ha fatto giocando a viso aperto, scacciando i fantasmi della meravigliosa partita di un anno fa - quando giocò, se possibile, meglio di oggi ma non servì a nulla - reagendo ad un primo set devastante in cui djokovic aveva fatto quello che aveva voluto sbatacchiando di qua e di là un avversario pronto ad avvilirsi. Ma dopo i 5 game di fila vinti dal serbo, stan ha messo insieme i pezzetti del suo gioco, si è aggrappato al proprio servizio e ha sfruttato uno dei tanti e misteriosi passaggi a vuoto del numero 2 del mondo. Infatti bisogna anche dire che djokovic un po' lo ha aiutato a wawrinka, quando si è praticamente addormentato dei due set centrali. Mille volte djokovic era riuscito a uscire fuori dalla buca in cui si cacciava da solo ma questa volta no. Fuori dalla buca wawrinka presidiava implacabile, giusto il tempo di una distrazione che poteva essere fatale tra la fine del quarto set e l'inizio del quinto.

Stan the man, lo svizzero che non t'aspetti, il paffuto numero due dietro al grande dio del tennis, il giocatore dal fisico di ragioniere, uno che ha tatuato sul braccio addirittura una frase di beckett  "ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio" perché se non sei uno dei 4 fab four in questo periodo è dura vincere qualcosa giocando a tennis, insomma stanislaw wawrinka ha prodotto la più clamorosa sorpresa degli ultimi anni tennistici - paragonabile solo a quella di parigi 2009, quando robin soderling caccio fuori rafa nadal dal suo tempio di terra rossa - battendo novak djokovic, il serbo detentore del titolo e grande favorito per la vittoria finale. E lo ha fatto giocando a viso aperto, scacciando i fantasmi della meravigliosa partita di un anno fa - quando giocò, se possibile, meglio di oggi ma non servì a nulla - reagendo ad un primo set devastante in cui djokovic aveva fatto quello che aveva voluto sbatacchiando di qua e di là un avversario pronto ad avvilirsi. Ma dopo i 5 game di fila vinti dal serbo, stan ha messo insieme i pezzetti del suo gioco, si è aggrappato al proprio servizio e ha sfruttato uno dei tanti e misteriosi passaggi a vuoto del numero 2 del mondo. Infatti bisogna anche dire che djokovic un po' lo ha aiutato a wawrinka, quando si è praticamente addormentato dei due set centrali. Mille volte djokovic era riuscito a uscire fuori dalla buca in cui si cacciava da solo ma questa volta no. Fuori dalla buca wawrinka presidiava implacabile, giusto il tempo di una distrazione che poteva essere fatale tra la fine del quarto set e l'inizio del quinto.

Stan the man, lo svizzero che non t'aspetti, il paffuto numero due dietro al grande dio del tennis, il giocatore dal fisico di ragioniere, uno che ha tatuato sul braccio addirittura una frase di beckett  "ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio" perché se non sei uno dei 4 fab four in questo periodo è dura vincere qualcosa giocando a tennis, insomma stanislaw wawrinka ha prodotto la più clamorosa sorpresa degli ultimi anni tennistici - paragonabile solo a quella di parigi 2009, quando robin soderling caccio fuori rafa nadal dal suo tempio di terra rossa - battendo novak djokovic, il serbo detentore del titolo e grande favorito per la vittoria finale. E lo ha fatto giocando a viso aperto, scacciando i fantasmi della meravigliosa partita di un anno fa - quando giocò, se possibile, meglio di oggi ma non servì a nulla - reagendo ad un primo set devastante in cui djokovic aveva fatto quello che aveva voluto sbatacchiando di qua e di là un avversario pronto ad avvilirsi. Ma dopo i 5 game di fila vinti dal serbo, stan ha messo insieme i pezzetti del suo gioco, si è aggrappato al proprio servizio e ha sfruttato uno dei tanti e misteriosi passaggi a vuoto del numero 2 del mondo. Infatti bisogna anche dire che djokovic un po' lo ha aiutato a wawrinka, quando si è praticamente addormentato dei due set centrali. Mille volte djokovic era riuscito a uscire fuori dalla buca in cui si cacciava da solo ma questa volta no. Fuori dalla buca wawrinka presidiava implacabile, giusto il tempo di una distrazione che poteva essere fatale tra la fine del quarto set e l'inizio del quinto.

Stan the man, lo svizzero che non t'aspetti, il paffuto numero due dietro al grande dio del tennis, il giocatore dal fisico di ragioniere, uno che ha tatuato sul braccio addirittura una frase di beckett  "ho provato, ho fallito. Non importa, riproverò. Fallirò meglio" perché se non sei uno dei 4 fab four in questo periodo è dura vincere qualcosa giocando a tennis, insomma stanislaw wawrinka ha prodotto la più clamorosa sorpresa degli ultimi anni tennistici - paragonabile solo a quella di parigi 2009, quando robin soderling caccio fuori rafa nadal dal suo tempio di terra rossa - battendo novak djokovic, il serbo detentore del titolo e grande favorito per la vittoria finale. E lo ha fatto giocando a viso aperto, scacciando i fantasmi della meravigliosa partita di un anno fa - quando giocò, se possibile, meglio di oggi ma non servì a nulla - reagendo ad un primo set devastante in cui djokovic aveva fatto quello che aveva voluto sbatacchiando di qua e di là un avversario pronto ad avvilirsi. Ma dopo i 5 game di fila vinti dal serbo, stan ha messo insieme i pezzetti del suo gioco, si è aggrappato al proprio servizio e ha sfruttato uno dei tanti e misteriosi passaggi a vuoto del numero 2 del mondo. Infatti bisogna anche dire che djokovic un po' lo ha aiutato a wawrinka, quando si è praticamente addormentato dei due set centrali. Mille volte djokovic era riuscito a uscire fuori dalla buca in cui si cacciava da solo ma questa volta no. Fuori dalla buca wawrinka presidiava implacabile, giusto il tempo di una distrazione che poteva essere fatale tra la fine del quarto set e l'inizio del quinto.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Gianni Filippini, cranio da cattivone della Spectre, con la moglie Florinda Vicari (ex moglie, attuale moglie, socia storica in affari, boh), bellona compagna/socia in affari del cattivone dello Spectre, e sulla coppia la benedizione di Vittorio Sgarbi, in Sicilia sono parecchio noti. Filippini, aostano, ex manager sportivo, ex agente di spettacolo, ha trovato la pacchia […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]