Vincent Hanrion ha percorso mille chilometri a bordo di una bici lilla. Tutto per far conoscere le sue proiezioni ecosostenibili, che tra pochi mesi porterà di villaggio in villaggio nel continente africano per diffondere l'accesso alla cultura locale. Lo sportivo sarà uno degli ospiti del Catania bike festival. Guarda le foto
Cinécyclo, Roma-Catania a bordo di una Graziella Cinema a pedali per promuovere la cultura africana
Un viaggio da Roma a Catania. Mille chilometri a bordo di una vecchia Graziella lilla per far conoscere e finanziare un progetto culturale in Senegal. È l’impresa compiuta dallo sportivo francese Vincent Hanrion, fondatore dell’associazione Cinécyclo. Quello che potrebbe essere descritto come un cinema a pedali, ma che ha come scopo la diffusione di lavori cinematografici e la creazione di laboratori ambientali, così come la sensibilizzazione su temi come la creatività e l’uso della bici come mezzo di trasporto. Hanrion sarà tra gli ospiti della seconda edizione del Catania Bike festival che si terrà sabato e domenica prossimi all’interno della villa Bellini e al momento si trova nella Casa di paglia Felcerossa, sull’Etna. «Cinécyclo è un’associazione che ha sede in Borgogna, in Francia – racconta Vincent Hanrion – L’idea nasce nel 2013. Volevo fare un viaggio in bici, ma volevo trovare qualcosa che lo trasformasse in un’occasione per fare anche uno scambio». Immediato per lui è stato pensare al cinema e da qui l’idea di «trasformare la bici per fare proiezioni. Ho impiegato un anno per fare ricerche, per capire come fare per garantire l’alimentazione elettrica».
L’associazione è attiva al momento in Francia, in Canada (dove Hanrion si trovava quando ha dato vita all’iniziativa), Spagna, Italia e in Senegal. Proprio in Africa si concentra gran parte dell’impegno dei volontari, al momento circa quaranta. «Dagli anni ’80 a oggi hanno chiuso 40 sale solo a Dakar», sottolinea. Eppure gli autori cinematografici locali sono molto conosciuti e apprezzati nei festival internazionali, «fanno ottimi film, ma non sono noti nei loro paesi. Mi piaceva questa idea di partecipare alla diffusione dell’accesso alla cultura africana». Nel 2014 è dunque tornato in Senegal dopo un viaggio di tre mesi, da marzo a giugno, durante il quale «ho incontrato persone che erano molto interessate al progetto e hanno voluto ingrandirlo». Grazie al loro impegno sono stati costruiti due generatori e la sede locale è molto attiva «per organizzare proiezione ed eventi».
Il passo successivo è l’organizzazione del Cinécyclo tour del Senegal. Un piano ambizioso, proiezioni di villaggio in villaggio, «tremila chilometri da coprire dal 15 novembre al 1 giugno. Conto di coprire cinquanta chilometri al giorno», spiega Hanrion. A essere proiettate – gratuitamente e senza l’ausilio di energia elettrica – saranno film di animazione e cortometraggi. «Facciamo anche film che parlano di agricoltura e ambiente – prosegue lo sportivo – Abbiamo trovato partner senegalesi che lavorano proprio su questi temi e organizzano dibattiti e laboratori legati ai film».
«Adesso sono impegnato con il finanziamento del progetto», afferma. La raccolta fondi è aperta sia a imprese che vogliono fare donazioni, ma anche da semplici privati. Per finanziare una proiezione servono 200 euro. E uno dei primi sponsor italiani sarà proprio il team del festival catanese. «Ho fatto questo viaggio da Roma a Catania per parlarne, ma anche per allenarmi». Finora, confessa, non ha mai percorso distanze così lunghe. Ma dopo aver superato lo scoglio di «cento chilometri al giorno con una Graziella sono molto positivo», afferma con una risata. «Il viaggio è stato molto piacevole. Sono partito senza conoscere nulla del tragitto. È stata un’occasione per conoscere meglio l’Italia e le differenze culturali».
Anche nella penisola si sta creando una rete. «Stiamo lavorando per fare un generatore da poter lasciare. Ci sono venti-trenta persone interessate; potrebbe essere un inizio per avviare l’attività anche qui». Dal suo tour nell’Italia del Sud ha imparato che «viaggiare può dare motivazioni ad altre persone. Sono felice di essere d’ispirazione per altri». E anche l’incontro con altri ciclisti estremi è stata per Vincent Hanrion una maniera per prendere coraggio sull’avventura che lo aspetta. «Viaggiare è un modo di vivere».