Charley Fazio e le sue Città di polvere «Un video per raccontare i profughi»

«In questo video ci sono le mie emozioni, ma è anche un po’ una tirata d’orecchie a chi guarda». Non si fermano i viaggi del fotografo palermitano Charley Fazio nei territori al confine con la Siria, nei campi profughi insieme all’associazione Hope for children. E in una delle ultime occasioni, da questa esperienza, è nato un videoracconto: Città di polvere. Una raccolta di «immagini in sequenza e video fatti con telecamera nascosta, perché non si può riprendere all’interno dei campi profughi», che racconta i giorni vissuti a Kilis, sul confine turco-siriano, a 40 chilometri da Aleppo.

Hope for children, insieme a delle altre associazioni siriane ha contribuito alla realizzazione di un asilo che sarà inaugurato nei prossimi mesi. «A Kilis – racconta Fazio – ci sono 150 mila persone di cui centomila sono siriani distribuiti in case di fortuna, garage e tuguri e in due gigantesche tendopoli in piedi da cinque anni». Il filmato, che dura una decina di minuti, racconta le storie di vita che si svolgono all’interno di questo contesto, ma con delicatezza, con garbo. «Credo che si possa rendere l’idea di quanto accada in quei luoghi – continua – pur senza mostrare immagini strazianti e scene drammatiche».

Impresa non semplice visto che si parla di posti in cui i bambini spesso si ammalano di malattie come la Leishmaniosi, che dalle nostre parti colpisce soprattutto gli animali. «Per loro fa un grande lavoro il dottor Alì – spiega il fotografo – Lui è un siriano e per questo è l’unico che può oltrepassare il confine e dare conforto all’ospedale della tendopoli di Baab al Salam», un grande campo profughi che ospita quasi diecimila bambini. E dove Alì è l’unico pediatra. Nelle intenzioni di Charlie Fazio, comunque c’è quella di continuare con il lavoro per l’associazione «stiamo distribuendo 25 tonnellate di carbone per le stufe a legna», conclude. E la volontà di portare alla conoscenza di tutti le proporzioni di un dramma quotidiano. Un grande problema di civiltà troppo spesso in ombra.  impreziosito dalla voce di Giancarlo Cattaneo (Radio Capital) e dalle musiche originali del maestro Antonio Vasta. Alla realizzazione del video hanno collaborato Giancarlo Cattaneo e Antonio Vasta.


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