Un tetto massimo di 200 ore di straordinario in 12 mesi ma con un mezza doccia fredda. Il programma prevede l’esclusione «del personale assunto nell’ambito del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego». La direttiva è contenuta in un documento, firmato dal dirigente generale Ettore Foti, del dipartimento regionale del Lavoro e riguarda l’assegnazione […]
Centri per l’impiego, dalla Regione assegnati i budget per gli straordinari ma vengono esclusi i nuovi assunti
Un tetto massimo di 200 ore di straordinario in 12 mesi ma con un mezza doccia fredda. Il programma prevede l’esclusione «del personale assunto nell’ambito del Piano straordinario di potenziamento dei centri per l’impiego». La direttiva è contenuta in un documento, firmato dal dirigente generale Ettore Foti, del dipartimento regionale del Lavoro e riguarda l’assegnazione dei budget degli straordinari per il 2024. Soldi spalmati nei nove centri per l’impiego su base provinciale. L’ammontare di ore più corposo – 23mila ore – è quello che riguarda le sedi di Catania, Messina e Palermo. A seguire il centro per l’impiego di Agrigento con 22mila ore e quelli di Trapani e Siracusa, rispettivamente con 14mila ore e 11600 ore. Chiudono l’elenco gli uffici regionali di Caltanissetta – 11mila ore -, Ragusa – 8300 ore – ed Enna con 7500 ore. La programmazione però, come accennato stando al documento, non riguarda tutti i dipendenti. Ad essere esclusi sono infatti i nuovi assunti che hanno ottenuto il posto di lavoro dopo avere superato il tortuoso concorso bandito ad aprile 2022. Una prova, per vari motivi e numeri alla mano, rivelatasi un mezzo flop.
Il piano straordinario da parte della Regione prevedeva inizialmente l’assunzione di 1110 lavoratori, distribuiti in quattro profili per la categoria D e due per la C. Tuttavia dopo le prove scritte, 60 quesiti a risposta multipla, sono cominciati i ricorsi, quasi tutti incentrati sulle modalità di assegnazione dei punteggi: un punto per ogni laurea e 1,5 per ogni diploma di laurea, laurea specialistica o magistrale. Uno schema che ha permesso di attribuire 2,5 punti ai candidati che hanno conseguito sia la laurea triennale che quella specialistica, a fronte di un punteggio pari a 1,5 attribuito a coloro che hanno conseguito il diploma di laurea magistrale o vecchio ordinamento. La Regione è corsa ai ripari a ad aprile 2023 sono state annullate le graduatorie per la categoria C per poco meno di 500 posti. Per la categoria D, invece, su 537 posti a diposizione gli idonei sono stati poco più di 200 mentre quelli che hanno firmato erano stati 161.
Passaggio successivo quello di settembre 2023 quando la Regione ha creato una task force, composta da 15 funzionari, per l’attuazione del piano regionale per il potenziamento dei centri per l’impiego. Gli uffici, non è un mistero, hanno bisogno di nuovi addetti, dopo anni di grosse difficoltà legate all’enorme mole di lavoro legato gestione delle pratiche per il reddito di cittadinanza. Emergenza sulla quale però, ha pesato una cronica assenza di personale a cui si è cercato di mettere una pezza prima con l’aiuto dei navigator e successivamente proprio con un maxi concorso regionale. Un piano che sulla carta doveva servire per il triennio 2019-2021 ma che a conti fatti è partito a inizio febbraio con l’entrata in servizio dei vincitori della categoria C.