È solo la prima tappa di un percorso con cui si spera di far ripartire il Catania dalla serie D, dopo la scomparsa definitiva dei colori rossazzurri dai professionisti, ma andava completata quanto prima com’era stato annunciato nei giorni scorsi. Pochi minuti fa dal Comune di Catania è stato infatti diramato un comunicato con cui si annuncia che «a firma congiunta del sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, dell’assessore allo Sport Sergio Parisi e del direttore del Servizio comunale Attività Sportive e Fondi Ue Fabio Finocchiaro, è stata inviata stamani, tramite Pec, l’istanza alla Figc per l’iscrizione al campionato di serie D Lega Nazionale Dilettanti di una società sportiva in rappresentanza della Città di Catania, per la stagione 2022-2023».
«Il documento trasmesso – continua la nota – segue la deliberazione della giunta comunale di mercoledì scorso con cui è stato avviato il procedimento, utilizzando la facoltà che concedono le norme federali con le specifiche modalità indicate. Nella richiesta del Comune alla Figc – sottolineano da Palazzo degli Elefanti – vengono accennate la storia calcistica della città e le peculiarità attrattive dell’area urbana etnea che motivano ancor più l’amministrazione comunale nel voler dare continuità all’attività agonistica e federale di una squadra calcistica espressione del capoluogo etneo».
La documentazione inviata alla federazione punta sul significato dei colori rossazzurri non solo per la città, ma anche e soprattutto per l’intero mondo del calcio: «La principale squadra cittadina – si precisa nella richiesta – ha collocato Catania, in fasi alterne, in una posizione di vertice dal 1929, con diciassette campionati di serie A disputati, 34 di serie B, 31 di serie C tra vecchia C, C1 e Prima Divisione, 5 tra serie C2 e Seconda Divisione, scrivendo di fatto pagine importanti nella storia del calcio italiano. Catania – prosegue la nota del Comune – ha lanciato importanti calciatori e allenatori, poi affermatisi a livello nazionale e internazionale. Una storia, dal 1946 e ancor prima dal 1929, che ha segnato in qualche modo anche il costume con quel “clamoroso al Cibali”, frase diventata leggenda e che meglio di ogni altra immagine descrive la bellezza del calcio e il fascino del racconto radiofonico, pronunciata nel 1961 in occasione di uno storico gol segnato dal Catania sul proprio campo contro l’Inter. Oppure con una delle trasferte di massa più imponenti della storia del calcio italiano e internazionale, con i 40mila catanesi all’Olimpico, il 25 giugno del 1983, in occasione degli spareggi per la serie A. All’aspetto sportivo, va aggiunto quello di contesto, sociale ed economico. Catania – rimarca il Comune – è la sesta città metropolitana italiana per estensione, con un’area metropolitana che è la più densamente abitata della Sicilia e con imponenti progetti di sviluppo infrastrutturale, dei servizi e delle reti di collegamento e mobilità».
Adesso quindi la palla passa alla federazione, dalla quale si attende risposta alla richiesta inoltrata oggi dal Comune etneo, con l’obiettivo di regalare ai colori rossazzurri una base solida da cui ripartire presto, passando ovviamente dal bando con cui nelle prossime settimane si potrà acquisire il titolo sportivo del nuovo Catania: «Nei prossimi giorni – conclude la nota – è atteso l’esito del pronunciamento della Figc in ordine alla richiesta avanzata in modo da poter procedere all’avvio della procedura comparativa per valutare le manifestazioni d’interesse delle società sportive che presenteranno un progetto attuativo».
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