Mille tonnellate. Pesano tanto complessivamente i rifiuti attualmente a terra a Catania. Una quantità spropositata che ha fatto precipitare il capoluogo etneo nell’emergenza igienico-sanitaria. L’ennesima vissuta negli ultimi due anni, anche se stavolta la situazione sembra ancora più complicata a causa della drastica riduzione dei quantitativi di spazzatura accettati dalle discariche di Siculiana e Gela dopo essere trattati dall’impianto di Sicula Trasporti, a Lentini. «Qualora la situazione non dovesse evolvere positivamente entro poche ore con soluzioni certe e modalità eccezionali da parte della Regione, facendo riprendere la raccolta dei rifiuti per conferire nella discarica di Lentini o altrove – dichiara il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi – saremo a costretti ad adottare misure straordinarie per evitare che la situazione igienico sanitaria collassi ancora di più, con gravissimi rischi per la salute dei cittadini».
La legge regionale prevede che a occuparsi della pianificazione dei ciclo dei rifiuti siano le società di regolamentazione dei rifiuti (Srr), ma il momento particolare spinge i sindaci a chiedere che sia il governo regionale a trovare una soluzione tampone. «A fronte di questa pesantissima situazione emergenziale, senza precedenti considerate anche le alte temperature di questi giorni – si legge in una nota di Palazzo degli elefanti – ai cittadini viene raccomandato di non bruciare assolutamente i rifiuti ed evitare di gettare altra spazzatura, almeno fino a quando non riprenderà la raccolta della spazzatura. Quest’ultima è ferma da ieri sera per il blocco della discarica a cui afferiscono oltre un centinaio di comuni della Sicilia Orientale, molti dei quali stanno subendo gravi ripercussioni per via della chiusura dell’impianto ora completamente saturo».
Intanto proprio oggi arriva la notizia della decisione della Commissione europea di valutare come «non conforme» il piano regionale dei rifiuti varato dalla giunta Musumeci lo scorso anno. La notizia è stata divulgata dai deputati regionalei cinquestelle Giampiero Trizzino e Ketty Damante. «Mette a rischio oltre 35 milioni di euro, necessari per uscire fuori dall’emergenza – scrive Trizzino su Facebook – è la conferma di ciò che ripetiamo da anni: il governo Musumeci ha fallito. Questa volta però a dirlo non siamo noi, ma l’Unione europea in persona».
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