Sant’Agata, la stretta antiabusivismo e le proteste su TikTok. «Festa rovinata: aspettiamo un anno per buscare 50 euro»

«La gente aspetta una volta l’anno per farsi una festa di sant’Aituzza… si armano un posto per vendere un poco di sangeli, le caramelle per i picciriddi… e uno non può lavorare perché vengono i vaddia (le forze dell’ordine, ndr) e ti fanno chiudere». Parole prese in prestito da uno dei tanti video che in questi giorni hanno animato il dibattito social su TikTok. Oggetto della contestazione i troppi controlli antiabusivismo attuati durante la festa di Sant’Agata. Una rondine non farà primavera, ma la stretta attuata durante l’edizione 2025 delle festività della patrona di Catania potrebbe segnare un primo cambio di passo rispetto un passato fatto di consolidati rapporti tra commercianti con licenza e abusivi. La festa da sempre mischia sacro, profano e molte ombre. Basti pensare che da più di dieci anni esiste anche un comitato per la legalità che cerca di sollecitare le istituzioni sulle tante storture.

Destinatario delle critiche di chi decide di filmarsi sui social è il sindaco Enrico Trantino, il cui cognome è spesso storpiato nei video in «Trentino». «Sindaco ma che stai combinando? Stai facendo sbarattare (smontare, ndr) gelatai, a quelli che fanno i panini con la carne di cavallo, a chi fa lo zucchero filato. Ora i vigili urbani ci sono? Sono usciti a galla come tanti stronzi? – Si chiede un utente sempre in un TikTok – Ma non ti vergogni che stai rovinando una festa per quei poveretti che si buscano una carta da 50 euro?». «Sindaco li faccia lavorare ai puvireddi, cerchiamo di essere un pochino con il cervello», sostiene ancora un altro utente. Gli abusivi, ovviamente, non sono scomparsi. Lungo il percorso del giro interno es esterno non sono mancati i devoti con al seguito carrelli pieni di bevande e chi ha deciso di vendere caffè espressi fatti con macchinette di fortuna alimentate da piccoli generatori di corrente. C’è poi la difficile convivenza con i torcioni, indicati da anni come i principali colpevoli, insieme ai venditori abusivi, dei tappi che si creano lungo il percorso interno.

Rispetto alle edizioni precedenti, una delle novità di quest’anno è stata la concomitanza dei festeggiamenti con l’introduzione, stabilita con ordinanza della prefetta Maria Carmela Librizzi, di sei zone rosse. Una misura controversa ma valida fino al 30 aprile con la quale si dispone il divieto di stazionare in alcune aree della città, con la possibilità di allontanamento in caso di violazione. Destinatari i soggetti segnalati all’autorità giudiziaria per una serie di reati ma anche chi assume atteggiamenti aggressiviminacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica. Le zone rosse però, come confermano a MeridioNews dalle forze dell’ordine, non avrebbero collegamenti con i controlli antiabusivismo. Controlli che sembrano, invece, più collegati a una determina comunale emessa il 3 febbraio che ha imposto il divieto di svolgere attività ambulante in forma itinerante lungo tutto il percorso del fercolo di Sant’Agata.

La polizia ha coordinato una serie di controlli interforze che hanno riguardato proprio gli abusivi con multe a venditori di candele, paninari ma anche ambulanti con palloncini al seguito. Proprio uno di loro è stato il protagonista di un inseguimento nella zona di piazza Stesicoro. Una scena la cui parte finale, in cui si vede un poliziotto che blocca un uomo mentre è disteso a terra, è stata ripresa e pubblicata sui social attribuendo quello che sembra un arresto alla presenza della zona rossa. Secondo le verifiche fatte dal nostro giornale, l’uomo non è stato arrestato ma denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e per essersi rifiutato di fornire le proprie generalità. Il protagonista del video è un venditore di palloncini che è stato avvicinato dagli agenti proprio durante un controllo sul rispetto delle licenze. Accortosi della presenza dei due agenti di una pattuglia in moto, l’ambulante avrebbe tentato la fuga in corso Sicilia, travolgendo anche una donna poi finita al Pronto soccorso.


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