Casteltermini, precari sul piede di guerra: il Comune non li paga

Il 26 Settembre scorso i Sindaci siciliani in massa, hanno protestato a Palermo contro i tagli dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali. Tagli che hanno ridotto in ginocchio la maggior parte dei Comuni dell’Isola.  Sono le conseguenze di una politica nazionale piegata ai diktat delle oligarchie finanziarie dell’Unione europea e di una politica regionale piegata ai diktat romani. Non a caso, nella Giunta regionale di Rosario Crocetta, a guidare l’Assessorato all’Economia, c’è ancora (nonostante le annunciate dimissioni) un inviato dalla Capitale, Luca Bianchi. Più interessato a fare quadrare i disegni romani che quelli regionali. Colui il quale ha accettato, senza batter ciglio, ad esempio, il prelievo di 900 milioni di euro dal Bilancio regionale imposto dal Governo nazionale. Come se non ci fossero state emergenze in Sicilia a cui devolvere quella cifra.

In questa sceneggiata si è infilato anche il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, l’uomo che sta portando l’economia italiana a picco, Iil ministro che ha già aumentato l’Iva, che vuole mantenere l’Imu e che ci proporrà altre tasse per restare nell’Europa delle banche (fallite e tenute in vita artificiosamente con i soldi che non vengono erogati alle imprese) e della finanza truffaldina e mafiosa. Cosa vuole ancora dalla Sicilia Saccomanni? Altri soldi. Vuole effettuare un altro scippo sul Bilancio regionale 2014. L’entità di questo nuovo ‘furto con destrezza’ non è ancora nota, ma dovremmo essere in linea con lo scippo di quest’anno.

Risultato? E’ sotto gli occhi di tutti. Con un particolare che non sfugge: a pagare sono sempre le classi più deboli. Ci sono miglia di lavoratori degli enti locali che aspettano da mesi uno stipendio. Succede ad, esempio, a Casteltermini, dove 120 precari,  di famiglie, monoreddito, non percepiscono una retribuzione da due mesi.  E che ora annunciano proteste e scioperi:

“La  FP CGIL si è rivolta al Prefetto per convocare un tavolo di conciliazione al fine di raggiungere un accordo con il comune di Casteltermini  che  non paga da due mesi e con ottobre diventano tre gli stipendi ai  dipendenti con contratto a tempo determinato- dice il  Segretario Generale del sindacato Alfonso Buscemi – non può passare la teoria secondo cui questi lavoratori sono figli di nessuno e gli stipendi si pagheranno quando e se ci sono i soldi, ricordiamo che si tratta di persone che mantengono famiglie con uno stipendio part-time. Il che è già difficilissimo, se poi si toglie anche quello diventa impossibile”.

Ma la cosa più grave, secondo Buscemi è che “il  Comune ha  subordinato il pagamento della retribuzione al ricevimento del contributo economico da parte della Regione Siciliana; questo è intollerabile:  non si può condizionare  ad un avvenimento futuro ed incerto la retribuzione di un lavoratore dipendente,  ciò contrasta con il principio della giusta retribuzione ex art. 36 della Costituzione”.

    Giudichiamo  la situazione estremamente grave, – conclude il rappresentante sindacale – e nell’esprimere preoccupazione per i disagi che i cittadini e i lavoratori potranno subire, per assicurare la regolarità nell’erogazione delle spettanze al personale, nel registrare lo stato d’agitazione, ci auguriamo che il Sindaco voglia prendere atto delle legittime richieste dei lavoratori  trovando la soluzione ai problemi evidenziati e scongiurare lo sciopero”.

Intanto, la Prefettura ha convocato sindacato e amministrazione per lunedì prossimo.

Un ringalluzzito Governo Letta annuncia nuovi tagli per la Sicilia. Le dimissioni-burla di Luca Bianchi e le mazzate in arrivo per Comuni e forestali


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Il 26 settembre scorso i sindaci siciliani in massa, hanno protestato a palermo contro i tagli dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali. Tagli che hanno ridotto in ginocchio la maggior parte dei comuni dell'isola. Sono le conseguenze di una politica nazionale piegata ai diktat delle oligarchie finanziarie dell'unione europea e di una politica regionale piegata ai diktat romani. Non a caso, nella giunta regionale di rosario crocetta, a guidare l'assessorato all'economia, c'è ancora (nonostante le annunciate dimissioni) un inviato dalla capitale, luca bianchi. Più interessato a fare quadrare i disegni romani che quelli regionali. Colui il quale ha accettato, senza batter ciglio, ad esempio, il prelievo di 900 milioni di euro dal bilancio regionale imposto dal governo nazionale. Come se non ci fossero state emergenze in sicilia a cui devolvere quella cifra.

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Il 26 settembre scorso i sindaci siciliani in massa, hanno protestato a palermo contro i tagli dei trasferimenti statali e regionali agli enti locali. Tagli che hanno ridotto in ginocchio la maggior parte dei comuni dell'isola. Sono le conseguenze di una politica nazionale piegata ai diktat delle oligarchie finanziarie dell'unione europea e di una politica regionale piegata ai diktat romani. Non a caso, nella giunta regionale di rosario crocetta, a guidare l'assessorato all'economia, c'è ancora (nonostante le annunciate dimissioni) un inviato dalla capitale, luca bianchi. Più interessato a fare quadrare i disegni romani che quelli regionali. Colui il quale ha accettato, senza batter ciglio, ad esempio, il prelievo di 900 milioni di euro dal bilancio regionale imposto dal governo nazionale. Come se non ci fossero state emergenze in sicilia a cui devolvere quella cifra.

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