Il progetto del villaggio per i migranti stagionali da realizzare a Cassibile è naufragato. Una delibera della giunta comunale di Siracusa, di inizio aprile, aveva annunciato il protocollo d’intesa con la prefettura e con entri del privato sociale (associazioni sindacali, datoriali e realtà del volontariato locale) per la realizzazione di una struttura di accoglienza temporanea. La prefettura aretusea aveva manifestato la propria disponibilità, previa autorizzazione da parte del ministero dell’Interno, a fornire 17 moduli abitativi completi di servizi igienici. «I moduli però – lamenta l’assessora alle Politiche sociali Alessandra Furnari – non sono arrivati per tempo e nemmeno i bagni chimici, quindi, sarebbe stato inutile montare delle tende». Così per i lavoratori stagionali dei campi del Siracusano l’unica soluzione è stata la baraccopoli che sorge puntuale ogni anno.
Una situazione che è sotto gli occhi di tutti da oltre vent’anni. Sulle tempistiche di questa vicenda qualcosa pare non avere funzionato fin dall’inizio. La delibera sul sito del Comune ha la data dell’8 aprile. Nello stesso documento si legge che «nel periodo compreso tra marzo e giugno, un numero cospicuo di lavoratori stagionali raggiunge il territorio e, in particolare la frazione di Cassibile, per cercare occupazione nelle aziende agricole». Che l’iter per portare a compimento il progetto avesse tempi lunghi dal Comune lo avevano confermato a questa testata sin da subito.
«Noi in due mesi abbiamo fatto tutto – replicano dalla prefettura a MeridioNews – Bisognava fare la richiesta di autorizzazione al ministero dell’Interno e all’Anac per il cambio del progetto a cui inizialmente erano destinati i moduli, ovvero quello che sarebbe dovuto essere l’hotspot di Augusta. Abbiamo rispettato i tempi giusti e – aggiungono – già tre settimane fa durante l’ultima riunione, abbiamo detto che eravamo pronti a consegnare i moduli». Il punto è, però, che a fine giugno nelle campagne del Siracusano non rimane quasi più nessuno, i lavoratori stagionali si spostano in Puglia. «Abbiamo verificato – conferma Furnari – che la maggior parte dei contratti, infatti, era in scadenza per il 30 giugno».
Adesso, come confermano dalla prefettura, sono in corso i lavori per sistemare questi moduli in un terreno nella disponibilità del Comune di Siracusa. «Ce li faremo consegnare, per fare in modo che tutto sia pronto per il prossimo anno», conferma l’assessora. «Questa è la consolazione che si danno tutti gli enti coinvolti, ma io non ci credo più», afferma scoraggiato padre Carlo D’Antoni, il prete della parrocchia di Bosco Minniti che è diventato un punto di riferimento per italiani e stranieri in difficoltà che trovano ospitalità nei locali parrocchiali.
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