«Più tempo alle aziende che stentano ad andare avanti, schiacciate dal peso di fatture per utenzestratosferiche».È il grido d’aiuto disperato che i vertici di Confcommercio Catania rivolgono alle forze politichesiciliane, al Governo e al Prefetto.In una nota congiunta, il presidente Pietro Agen e il vicepresidente vicario, Dario Pistorio,presidente provinciale della Federazione italiana dei pubblici esercizi, […]
Caro energia, il grido d’aiuto dei vertici di Confcommercio Catania: «Stanno staccando la luce alle aziende»
«Più tempo alle aziende che stentano ad andare avanti, schiacciate dal peso di fatture per utenze
stratosferiche».
È il grido d’aiuto disperato che i vertici di Confcommercio Catania rivolgono alle forze politiche
siciliane, al Governo e al Prefetto.
In una nota congiunta, il presidente Pietro Agen e il vicepresidente vicario, Dario Pistorio,
presidente provinciale della Federazione italiana dei pubblici esercizi, delineano un quadro
allarmante del disagio con cui ogni giorno si trovano a fare i conti commercianti ed esercenti,
piegati da ricorsi e rateizzazioni per provare a tamponare l’esborso per luce e gas.
A ciò si aggiunge anche il costo dei prestiti Covid, quello dei mutui contratti prima della pandemia
e un abbassamento generale dei consumi.
«Aiuteremo le imprese siciliane ad affrontare i vertiginosi rincari dei costi dell’energia causati dalla
crisi internazionale» aveva assicurato, nei primi giorni di dicembre, l’assessore alle Attività
produttive, Edy Tamajo, dopo l’approvazione in giunta regionale del provvedimento che destina
complessivamente 365,7 milioni di euro alle imprese dell’Isola per abbattere l’aumento dei costi
energetici.
Eppure, al momento, del “Bonus Energia” promesso, nemmeno l’ombra.
«Le società di energia hanno deciso di non aspettare oltre – mettono in guardia Agen e Pistorio – e
stanno provvedendo al distacco dell’elettricità anche ai morosi incolpevoli».
Per questo motivo Confcommercio Catania chiede delle soluzioni urgenti: «Non possiamo più
aspettare, la situazione è drammatica. Il nostro compito – concludono – è aiutare chi, per necessità e
non certo per volontà, non può più far fronte agli impegni presi. Occorre fare in fretta, non c’è più
tempo».