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“Cari telespettatori, questa potrebbe essere l’ultima puntata de “Il Fatto”. Dopo 814 trasmissioni, non è il caso di commemorarci. Eventualmente, è meglio essere cacciati per aver detto qualche verità, che restare a prezzo di certi patteggiamenti”. È questa una delle ultime dichiarazioni di Enzo Biagi, alla notizia del suo possibile licenziamento dalla Rai nel 2002. Proteste e amarezze riempiono le righe di alcuni giornalisti e comici allontanati dall’infotainment nazionale. Ci riferiamo a nomi celebri quali Santoro e Biagi, Lerner, Sabina Guzzanti, Massimo Fini, comici come Beppe Grillo o Luttazzi e molti altri.

 

Leggi gli articoli tratti da “La repubblica” http://www.repubblica.it/online/politica/rainominedue/berlu/berlu.html

http://www.repubblica.it/online/politica/rainominedue/replicabiagi/replicabiagi.html

 

Sono comunemente detti “gli epurati”, poiché allontanati dalle reti nazionali, accusati di fare televisione in modo “criminoso”. Così il premier Silvio Berlusconi denunciava nel 2002 un’informazione e un intrattenimento di parte, manovrato, poco obbiettivo.

Sono passati degli anni, la popolarità dei soggetti in questione è visibilmente diminuita, sono scomparsi dagli schermi, raramente intervengono sulle grandi emittenti.

L’accusa che grava sulle teste dei personaggi in questione è pesante, ma negli anni a seguire la loro fame di comunicazione non si è affatto affievolita, anzi hanno cercato in ogni modo di restare parallelamente “connessi” all’informazione.

Connessi perché, l’alternativa all’informazione controllata o alla satira televisiva censurata, è proprio Internet. Uno spazio sicuro, libero da vincoli e senza freni inibitori.

 

Uno degli epurati graffianti è il comico genovese Beppe Grillo che, contagiato dallo sviluppo del web e dalla sua capacità di diffusione, riesce a trovar spazio nella rete per le sue critiche e per le sue performance satiriche. Da qualche tempo ha attivato un Blog consultabile dagli utenti, completamente dedicato alle sue impressioni sul mondo della politica, dell’economia, della società. Vai al blog di Beppe Grillo http://www.beppegrillo.it/

Un altro personaggio televisivo allontanato dallo statista Berlusconi fu Daniele Luttazzi, punta di diamante della Gialappa’s Band ai tempi di “mai dire gol”, medico e brillante comico. Luttazzi è autore di libri, programmi televisivi, vignettista, un uomo spigoloso, ma di talento.

Anche lui trova nella rete un punto di appoggio per le sue idee. Una delle sue ultime chicche nel suo blog è proprio “la satira è un’arte, la denuncia la sanno fare tutti” dove con poche incisive parole cerca di spiegare perché la satira è contro ogni potere, Luttazzi continua “La satira è esercizio di libertà. La libertà è qualcosa che tu hai già, non sono altri a dartela. Per questo, nessuno può vantarsene” criticando l’atteggiamento di alcuni colleghi ospiti di trasmissioni di rilievo. Sono parole che incentrano sul valore della libertà d’espressione tutta la loro complessità, tutta la loro efficienza. Il blog del comico ha un’impostazione molto personale, intima, ideata per una facile lettura e un veloce commento. Vai al blog di Daniele Luttazzi http://www.danieleluttazzi.it

Michele Santoro, celebre giornalista e autore di programmi, ha trovato nella rete un suo spazio dove far convogliare ogni commento, la sua biografia e le sue espressioni.

http://www.michelesantoro.it/

Anche Massimo Fini, giornalista, scrittore e attore, fu vittima dell’epurazione avvenuta in casa Rai e Mediaset negli anni passati, una censura non gli permise di andare avanti nell’ambito televisivo. Anche per lui, il rifugio sicuro e poco ostile è stato il web, dove ha costruito un sito completamente dedicato a lui e alle sue opinioni, con annesso Blog personale. Vai al sito di Massimo Fini http://www.massimofini.it/

 

La rete è uno spazio aperto e fruibile da chiunque, ma nasce prima di tutto come mezzo di comunicazione. Gli esempi presi in questione ci dimostrano come la libertà d’espressione non può essere arginata. Internet, nel suo complesso, riesce a rendere l’idea di come uno spazio web non sia creato solo a scopo ludico, ma sia pensato anche come ricettacolo della quotidianità, fungendo da vero e proprio deposito di idee, magazzino di riflessioni e di esternazioni che, da qualche altra parte, non vengono concesse.


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