Tra le priorità fissate dalla nuova guida del comando provinciale quelle di continuare sulla scia del lavoro fatto dal suo predecessore e di aumentare nei cittadini la percezione di vicinanza da parte dei militari dell'Arma
Carabinieri, il nuovo comandante provinciale Guarino «Palermo è un’aspirazione per chi fa questo mestiere»
La sfida sarà quella di «avvicinare l’Arma dei carabinieri ai cittadini». Si è presentato così Arturo Guarino, da lunedì alla guida del comando provinciale dei carabinieri di Palermo. Guarino ha spiegato l’importanza del ruolo dei militari all’interno della comunità: «In provincia abbiamo ottanta caserme per ottantadue comuni, i carabinieri nascono per vivere il territorio e devono stare vicini alla gente».
Originario di Pompei, Guarino è reduce dall’esperienza a capo del comando provinciale di Torino. Per sei anni ha guidato la compagnia di Roma Centro ed è anche stato comandante di compagnia ad Avellino negli anni Novanta. «Fin da piccolo – racconta – chi fa questo mestiere aspira a questa assegnazione. Palermo è un banco di prova importante, per questo l’Arma è sempre propensa a dare l’incarico a gente di esperienza e per me avere la possibilità di essere qui è un riconoscimento importante. Si tratta di comando che è un fiore all’occhiello dal punto di vista investigativo, anche per le profonde problematiche della compagine sociale».
Tra le prime impressioni sulla città, secondo il nuovo comandante, spiccano le tante similitudini con la realtà partenopea. Realtà che Guarino conosce bene, viste le sue origini. «Camminando per le strade – spiega – a volte mi sembra di stare a casa». Guarino prende il posto di Antonio Di Stasio, assegnato a Roma, di cui riconosce il valore del lavoro svolto finora: «A Palermo è stato fatto tanto e c’è da portare avanti un’eredità di grande efficienza. Questo sarà il mio primo impegno».