Il nodo della sponsorizzazione sportiva da 200mila euro e quello delle consulenze esterne. In mezzo il capitolo sugli incarichi agli avvocati per recuperare i crediti e le pesanti ombre gettate, senza giri di parole, sulla passata governance. Sul tavolo della commissione Bilancio del Comune di Catania oggi è finito il delicato caso Sidra, la società dell’acqua partecipata interamente da Palazzo degli elefanti. A rispondere alle domande dei consiglieri di maggioranza e opposizione il presidente Fabio Fatuzzo affiancato dal consigliere d’amministrazione Marco Navarria. Assente invece Dario Moscato, leader giovanile di Fratelli d’Italia e anche lui componente dell’organo direttivo come vicepresidente.
Il coro d’indignazione di ieri, durante la conferenza stampa indetta dall’opposizione, si è riproposto oggi al primo piano di palazzo dei Chierici. A partire proprio dalle sponsorizzazioni riservate alle società sportive dilettantistiche, rese pubbliche da Sidra attraverso il proprio portale con un avviso, scaduto il 28 febbraio, in cui venivano indicati i criteri per partecipare. Nei giorni scorsi sull’opportunità di questa scelta, contestando pure i profili giuridici, aveva tuonato il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi (M5s). «Ma qual è l’obiettivo?», chiede il presidente della commissione Santi Bosco. «Andiamo verso la gestione unitaria del servizio (solo aziende pubbliche e non privati, ndr) – replica Fatuzzo – La sponsorizzazione serve a prendere nuovi utenti e a evitare di perderne altri in favore dei privati. Gli stessi che poi dovranno essere indennizzati quando cambierà la gestione».
Al momento, secondo quanto reso noto oggi, otto società sportive hanno avanzato richiesta di accesso alla sponsorizzazione. Di queste però due sono state già escluse per delle difformità nei requisiti. Il presidente non si sbottona e quando gli domandano di elencare i nomi rimanda alla pubblicazione sul sito internet. La discussione però è tutt’altro che serena. Sul punto il consigliere comunale di Italia Viva Giuseppe Gelsomino non lascia spazio a interpretazioni: «Noi chiediamo l’annullamento – spiega – se non verrà fatto bloccheremo i lavori in Consiglio comunale». Parole di fuoco commentate sottovoce da un cittadino presente ai lavori. In pochi secondi la commissione si trasforma in una arena. I toni si alzano e solo dopo i ripetuti inviti alla calma del presidente Bosco si ritorna alla calma.
Una puntata a parte è quella che riguarda incarichi e consulenze. Filone a cui MeridioNews ha dedicato due approfondimenti. «Prima del nostro insediamento – spiega Fatuzzo – i morosi non pagavano ed è per questo che abbiamo 25 milioni di euro di crediti da recuperare». La ricetta per riuscirci è semplice: «Avremo bisogno di 200 o 300 avvocati – continua – e ognuno di loro avrà dai 50 ai 70 incarichi». Ma con quale criterio vengono scelti i legali? Al momento il presidente rimanda all’elenco dei professionisti di fiducia e cioè una lista di 90 avvocati. Gli incarichi però, come documentato da MeridioNews, sono finiti in prevalenza a personaggi legati al centrodestra e, in modo particolare, a Fratelli d’Italia e al movimento politico Avanguardia. «Mi auguro che venga applicata una rotazione – spiega il consigliere comunale Sebastiano Anastasi – Ma se da ottobre questo non è avvenuto la situazione mi lascia perplesso».
Ma quanti sono i consulenti in Sidra nominati dalla gestione Fatuzzo? Chiede il consigliere comunale M5s Emanuele Nasca. Il presidente li conta sulle dita di una mano. C’è l’architetto, in quota Fratelli d’Italia, che si occuperà di organizzare meglio i locali per il personale e quattro avvocati: «Uno si occuperà di diritto del lavoro, poi c’è chi seguirà il responsabile unico dei procedimento, un avvocato civilista e un penalista per tutta la questione degli allacci abusivi». Nessun accenno, se non dopo i solleciti di qualche consigliere, a chi, per esempio, è stata incaricata di redigere il piano industriale dell’azienda: cinquemila euro con un termine di cinque mesi.
Che il caso di Sidra non si esaurirà oggi è praticamente certo. Anche perché in mezzo potrebbe mettersi la procura. Fatuzzo spiega chiaramente di avere fatto almeno due esposti contro la passata gestione, quella del presidente Antonio Vitale, affiancato però dagli attuali consiglieri d’amministrazione Navarria e Moscato. «Lo scorso anno è stato dato un affido diretto per 200mila euro. L’amministrazione trasparente? In passato non tutto veniva pubblicato». Parole come macigni che, dopo uno sterile tentativo di giustificazione di Navarria, costringono il consigliere Anastasi, decisamente infuriato, a lasciare i lavori.
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