Il responsabile nazionale delle infrastruttura visita i lavori del passante ferroviario e consulta i vertici di Regione e Comune. Novità importanti anche per l'anello, con la crisi della Tecnis che ha costretto Rfi a cambiare in corsa il programma dell'opera
Cantieri, il ministro Delrio fa il punto sui lavori Orlando: «Entro ottobre via Amari sarà libera»
Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio torna a Palermo per esprimere il proprio «completo endorsement» nei confronti della candidatura a sindaco di Leoluca Orlando e coglie l’occasione per una riunione tecnica con i vertici della Regione, del Comune e delle ferrovie per fare il punto sullo stato di avanzamento dei tanti cantieri aperti in Sicilia e a Palermo. Le notizie sono buone. «Possiamo dire che da ieri Rfi ha a disposizione ancora nuove risorse: 9,8 miliardi di euro ulteriori che si aggiungono ai 18 già stanziati in tre anni» spiega i ministro.
Nuova linfa che «consentirà di finanziare in maniera definitiva anche il completamento di tratte importanti qui in Sicilia: penso al raddoppio della linea Catania-Messina e alla linea su Castelbuono lungo la Palermo-Messina – continua Delrio che vuole mettere l’accento sull’importanza della cura del ferro per i collegamenti dell’Isola -Abbiamo una programmazione sulle ferrovie siciliane molto complesso. C’è da completare il ripristino della Palermo-Trapani e la velocizzazione sulla Catania-Siracusa fino ad Augusta, che avanzerà in maniera definitiva».
Poi il discorso si sposta sui grandi cantieri ancora aperti a Palermo, in particolare su quello del passante ferroviario, dove i lavori procedono spediti verso un epilogo che non sembra poi tanto lontano. «Entro la fine dell’anno – dice – contiamo di attivare la tratta C, da La Malfa fino all’aeroporto Falcone-Borsellino e di risolvere il problema della galleria di vicolo Bernava». Si sta sondando infatti il terreno con la magistratura per chiedere il via libera a portare avanti i lavori nell’area.
Delrio non si sottrae neanche alle domande sulla questione più spinosa, quella dell’anello ferroviario, legato a doppio filo ai tumulti interni alla Tecnis, che sembra faticare ancora a riprendersi dal ciclone giudiziario che l’ha travolta l’anno scorso. «La buona notizia – continua Delrio – è che è stata finanziata anche la seconda parte dell’opera con cento milioni aggiuntivi messi sul fondo Sviluppo e coesione per ridurre al massimo i disagi». Disagi che hanno comunque costretto il Comune e Rfi a correre ai ripari ridisegnando il programma operativo.
«Il piano originario – dice l’amministratore delegato di Rete ferroviaria Maurizio Gentile – prevedeva diversi fronti di lavoro. Questo, con la crisi attraversata dall’azienda, ha generato una serie di problemi per la città e per i cittadini. Contiamo invece di concentrare tutte le attività su un singolo cantiere alla volta, almeno finché non avremo contezza che l’impresa ha ripreso in mano la gestione delle proprie forze finanziarie e umane. Sceglieremo insieme al Comune qual è l’approccio migliore, quale dei cantieri aperti è prioritario». E alle parole di Gentile fanno eco quelle del sindaco Orlando: «Il tema non è non avere problemi, ma cercare di affrontarli e risolverli, come accaduto per il Passante ferroviario. In questo caso o l’azienda è in condizione di operare o diversamente si adotteranno tutte le soluzioni necessarie».
E se Rfi non si sbilancia sui tempi di avanzamento dei lavori dell’anello, con Gentile che demanda tutto ai tempi tecnici per sedersi attorno a un tavolo e discutere degli interventi con l’azienda, Orlando è sicuro: «Completeremo nei prossimi due o tre mesi la liberazione di via Emerico Amari, che tornerà a essere una via completamente percorribile entro ottobre. Creeremo le condizioni per l’aumento del valore commerciale e immobiliare delle proprietà di chi sta lungo il percorso dell’anello».