Brancaccio, vandalizzato striscione progetto asilo 3P La minaccia di tre bambini: «Ca’ tu un ci costruisci»

«Tu cu sì? Unnè tuo u tierreno e ca’ tu asilo un ci nni costruisci». Sarebbero state queste le frasi minacciose proferite da tre bambini di appena dieci anni l’uno a Brancaccio, a meno di 24 ore dalla consegna del progetto dell’asilo nido 3P da parte del Centro Padre Nostro al sindaco di Palermo. I tre bambini sono stati trovati, infatti, dal presidente Maurizio Artale all’interno del terreno dove verrà realizzata la struttura. E dove, nelle scorse ore, qualcuno ha trafugato lo striscione raffigurante il progetto, affisso nel cancello d’ingresso all’area. Spariti anche catena e catenaccio, il cancello infatti risulta chiuso adesso con una corda bianca. Mentre davanti alla pedana, dove ieri i diversi relatori si sono dati il cambio al microfono, è stata ritrovata una sedia rotta. Inutili i richiami di Artale, che ha visto fuggire via i tre bambini in direzione dell’ex passaggio a livello. Possibile che nessuno abbia visto niente?

«Frasi pronunciate da dei bambini, ma sicuro che provengano effettivamente da loro? Che sia, insomma farina del loro sacco? – si domanda adesso Artale -. Come se capissero cosa dobbiamo fare là dentro…lo striscione, la scritta, è un rendering comunque…Non è un linguaggio che mi convince». Lo striscione vandalizzato era lungo tre metri e alto uno, possibile che abbiano fatto tutto da soli dei bambini? Per non parlare di catena e catenaccio: «Per romperli ci vogliono scalpello e mazzuolo, non possono farlo dei bambini – continua Artale -, ma poi che senso ha? Se vuoi fare un atto di vandalismo rompi tutte cose, no? Non mi fai trovare la cordicella annodata». Episodi che turbano, soprattutto perché mettono in mezzo anche dei bambini, ma che non riescono più a impressionare il presidente del Centro di Brancaccio, che non è certo nuovo alle intimidazioni.

E anche gli atti vandalici, nel quartiere, non sono purtroppo una novità. Non si contano gli episodi infatti che negli anni hanno riguardato i luoghi promossi e gestiti dal Centro fondato da padre Puglisi. Dal centro aggregativo per anziani al centro polivalente sportivopiazzale Anita Garibaldi, dove don Pino è stato ucciso dai killer della mafia, davanti al portone di casa sua. Aiuole saccheggiate, lampioni distrutti o addirittura sradicati, automobili posteggiate nella piazzetta, in barba a qualsiasi divieto o buon costume. «Abbiamo sempre resistito, siamo andati avanti per la nostra strada, ogni volta denunciando e rimettendo tutto a posto. Poi è passato tutto, si crea una sorta di osmosi col territorio, poi il bello gli piace. Certo, prima di ottenerlo devi penare, ma poi ci si abitua anche chi prima aveva tanto resistito». Dietro questo luogo potrebbero esserci interessi particolari? «Interessi che portano ora alle stesse resistenze viste quando abbiamo proposto di fare una piazza a Brancaccio? – si chiede ancora Maurizio Artale -. Prima qui qualcuno ci teneva dei cavalli, un privato aveva chiuso il terreno con un catenaccio. Sparito quando si è diffusa la voce del progetto per realizzare l’asilo nido, anche se da quel momento hanno tentato di farlo diventare una discarica a cielo aperto».

Eppure la manifestazione di ieri è stata particolarmente apprezzata e partecipata dalla gente del quartiere. Circostanza che suggerisce che questo progetto – portatore di cultura, lavoro, cambiamento – contribuisce a creare «importanti aspettative, che valgono centomila redditi di cittadinanza». Questo episodio suggerisce, quindi, di tenere particolarmente alta l’attenzione e di monitorare il quartiere. «Lo sanno che contro le istituzioni si perde. Lo sanno che se lo Stato si mette seriamente a proteggere un territorio non c’è niente da fare, la mafia lo sa – dice sicuro Artale -. Questa non è terra di Cosa nostra, ma è casa nostra, lo sappiano tutti. E questi, come ha detto anche l’arcivescovo Lorefice, non sono i bambini di Cosa nostra, ma del padre nostro. Lo Stato deve vigilare sul territorio, quello sì che è cosa nostra, nel senso che appartiene a tutti noi, non certo alla mafia».

Immediata la replica del sindaco Orlando, che proprio ieri era stato tra i relatori che hanno partecipato alla presentazione del progetto al quartiere: «Un fatto inquietante e da non sottovalutare, che certamente però non cambierà i programmi e gli obiettivi del Centro Padre Nostro, né quelli della città a suo fianco per il riscatto di Brancaccio. Agli operatori del Centro va tutta la mia solidarietà, unita all’impegno perché l’asilo per i piccoli di 3P sia presto una realtà».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]