Bonelli a Palermo per sostenere Nadia Spallitta «Attacchi confermano che candidatura funziona»

«Quella di Nadia è una candidatura importante alla quale guardano i Verdi di tutta Italia. I sondaggi ci fanno ben sperare sul risultato e gli attacchi subiti da Nadia sono il sintomo di una candidatura che funziona». Così Angelo Bonelli, leader dei Verdi, arrivato a Palermo per sostenere la candidatura a sindaco di Palermo di Nadia Spallitta alle prossime amministrative. «Palermo ha bisogno di una svolta ecologista e le condizioni del decoro urbano della città necessitano un forte cambiamento – ha proseguito – Tanti gli attacchi subiti, non voglio aprire nessuna polemica, ma sentire l’assessore Giusto Catania dare il pedigree a chi è più o meno ambientalista lo troviamo stucchevole e lo rispediamo al mittente, le condizioni della città parlano da sole. Questa è una città che merita di essere gestita diversamente». 

«La candidatura di Nadia Spallitta parla a quel mondo della sinistra progressista e a quel civismo che guarda con preoccupazione l’operazione politica con Alfano e il sottosegretario Vicari a sostegno dell’alleanza di Orlando. Un punto di riferimento per chi non sa chi votare e vuole una candidatura pulita e siamo convinti che un segnale importante possa arrivare da Palermo». Al centro del suo intervento l’ultima battaglia contro l’abuso viso e una situazione che, grazie a un ddl in discussione alla Camera, secondo i Verdi comporterebbe un «condono permanente».

«Lo Stato deve essere rigoroso nelle aree sottoposte a vincolo demaniale e a rischio sismico e idrogeologico per tutelare l’incolumità dei cittadini. Questa legge (Il Ddl Falanga, ndr), grazie anche alla nostra iniziativa, è ferma alla Camera. Pensiamo si debba arrivare a uno strumento diverso per tutelare le nostre coste e il territorio a rischio idrogeologico». Il riferimento è proprio al disegno di legge sull’abusivismo edilizio presentato dal senatore di Ala Ciro Falanga, già approvato al Senato e ora in discussione alla Camera. Il documento fissa i criteri per le procure per le demolizioni di manufatti abusivi, in caso di inadempienza dei Comuni. La petizione presentata dai Verdi, e on line su change.org, ha raccolto oltre 9mila firme e chiede al governo e alla presidente della Camera di fermare il disegno di legge e di emanare un decreto ad hoc epurato della parte contestata che riguarda la deroga alle demolizioni.

In quella parte, infatti, il Ddl Falanga dispone che in caso di edifici abusivi costruiti in aree sottoposte a vincolo, prima vadano demoliti quelli non ultimati alla data delle sentenza di primo grado, poi quelli non abitati stabilmente. «In pratica – ha spiegato ancora Bonelli – il comma incentiva i costruttori abusivi a completare rapidamente gli edifici e ad andarci ad abitare. Le case abitate finiscono in fondo alla lista di quelle da demolire, quindi non verranno demolite mai». Inoltre, aggiunge Bonelli, «la legge stanzia solo 10 milioni di euro all’anno per gli abbattimenti, sufficienti per 130-140 interventi. Quando poi accadono i disastri molta politica piange e il giorno dopo si continua a fare lo stesso – ha aggiunto – vorremmo maggiore oculatezza e rispetto delle leggi di madre natura. Quando si realizzano attività edilizie in territori a rischio lo Stato deve essere rigoroso, purtroppo questo accade solo in Italia».


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