Questa sera un centinaio di lavoratori Blutec e dell’indotto si sono dati appuntamento alle ore 21 davanti i cancelli dello stabilimento di Termini Imerese diretti con due pullman alla volta di Roma, dove domani pomeriggio dalle 14 si svolgerà un presidio davanti al ministero dello Sviluppo economico, a cui parteciperanno anche una decina di sindaci del comprensorio. Il presidio si terrà in concomitanza al tavolo convocato al Mise alle ore 16 per discutere in merito alla reindustrializzazione di Termini Imerese.
«Domani saremo a Roma – spiega Roberto Mastrosimone segretario Fiom-Cgil Sicilia – perché deve essere una giornata di svolta per i 700 lavoratori di Blutec e per i 300 dell’indotto. Nell’incontro chiederemo un intervento forte del Governo nazionale e della Regione, con il coinvolgimento di Fca, per soluzioni concrete che vadano nella direzione della riapertura dello stabilimento e della ripresa della produzione».
In previsione della riunione che si terrà domani a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha voluto incontrare una delegazione del Tavolo permanente dei sindaci del comprensorio di Termini Imerese, per manifestare la vicinanza del suo Governo al territorio.
«Le ultime vicende giudiziarie che hanno interessato i vertici dell’azienda – ha sottolineato Musumeci – hanno ulteriormente accentuato la preoccupazione dei lavoratori per le possibili ricadute negative nella soluzione di una vertenza che dura ormai da tanti, troppi anni. Il primo passo dovrà farlo il Governo nazionale, individuando la strategia per il rilancio dell’area e chiarendo, prima di ogni cosa, il rapporto con l’ex Fiat. Speriamo che dalla riunione di domani a Roma possa arrivare un primo chiaro e concreto segnale in tal senso».
Presenti all’incontro, nella sede della presidenza della Regione, oltre al presidente Musumeci e all’assessore alle Attività produttive Mimmo Turano – che domani sarà presente alla riunione al ministero – l’assessore Giovanna Marano in rappresentanza della Città metropolitana di Palermo, il vice sindaco e il presidente del Consiglio comunale di Termini Imerese, Lucia Fullone e Anna Amoroso, i primi cittadini di Caccamo Nicasio Di Cola, di Aliminusa Filippo Dolce, di Ventimiglia di Sicilia Antonio Rini, e l’assessore ai tributi di Baucina Domenico Cesarini.
Il governatore ha informato i partecipanti di avere chiesto, nei giorni scorsi, al ministro Di Maio di estendere l’invito per la riunione di domani anche ai rappresentanti delle istituzioni locali e delle organizzazioni sindacali territoriali.
Dall’incontro a Palazzo d’Orleans, tutti si sono detti concordi che la vertenza della Blutec a Termini Imerese è diversa rispetto a quello degli stabilimenti in altre regioni, dove, comunque, anche se in maniera ridotta, l’azienda continua a lavorare e quindi per gli operai può scattare la Cassa integrazione. «Non si possono trattare situazione diverse – è stato ribadito dai sindaci – in modo uguale». Il Comitato dei primi cittadini (che domani sarà a Roma con un presidio davanti al ministero) ha espresso apprezzamento per l’invito e l’impegno del presidente Musumeci «avendo al fianco il governo regionale – hanno sottolineato – ci sentiamo garantiti».
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