«Ai ragazzi dico: studiate e fate sport». L'atleta palermitano, allenato dal maestro Luigi Spera e ultimo di una gloriosa tradizione cittadina che annovera campioni del calibro di Michele Orlando e Benny Cannata, è reduce dal successo sul ring contro Adi Catana, in attesa di salire sul ring per la conquista del titolo Superleggeri
Bentivegna, idolo della Palestra Popolare Il pugilato per togliere i giovani dalla strada
«Qui ci si allena e basta, non c’è bisogno di avere magliette griffate. Non ci sono distinzioni di nazionalità, genere o istruzione» Alla Palestra Popolare dell’ex Karcere, ogni giorno, arrivano in tanti per allenarsi insieme a Giancarlo Bentivegna, campione di pugilato e beniamino locale che si prepara per la scalata al titolo dei Superleggeri. A seguire gli allenamenti l’istruttore Luigi Spera, che non lesina consigli ai giovani uomini e alle giovani donne di tutte le nazionalità e provenienti da diversi quartieri della città.
In pieno centro storico, le attività della Palestra Popolare dell’Ex Karcere sono solo alcune di quelle del centro sociale, che si impegna per togliere i ragazzi dalla strada svolgendo diverse iniziative, da quelle ludico-ricreative al doposcuola. Agli allievi si chiede soltanto forza di volontà, impegno e tanto allenamento, gli stessi ingredienti della ricetta di Bentivegna per arrivare al titolo.
Imbattuto da otto incontri, l’atleta palermitano ha iniziato come pugile dilettante alla palestra Castellini. È approdando nel 2014 alla Palestra Popolare, dopo l’incontro del 2012 con il maestro e allenatore Spera, che lo ha assistito all’angolo anche durante l’ultimo difficile match sul ring, lo scorso 6 marzo, contro il pugile laziale Adi Catana. Una vera e propria battaglia che ha visto Bentivegna vincitore ai punti.
«Il titolo deve ancora arrivare», dice Bentivegna. Nelle sue parole c’è la determinazione di chi sa di avere i mezzi per potere ambire al successo, erede della tradizione pugilistica di una città, Palermo, che annovera tra i suoi atleti campioni del presente e del passato del calibro di Benny Cannata e Michele Orlando.