Il comitato civico Belpasso, la città che vogliamo ha chiesto e ottenuto un’audizione alla IV commissione Territorio e Ambiente della Regione Siciliana. L'incontro si è tenuto oggi con la presidente Giusi Savarino e il sindaco Daniele Motta
Belpasso, il caso del Piano regolatore è approdato all’Ars «Evitare di continuare a alimentare l’abusivismo edilizio»
A sollevare la questione del Piano regolatore è stato un gruppo di cittadini. Riuniti nel comitato civico Belpasso, la città che vogliamo hanno chiesto e ottenuto un’audizione alla IV commissione Territorio e Ambiente della Regione Siciliana.
L’incontro, che è tenuto nella mattinata di oggi in remoto, è stato introdotto dal professore Vito Sapienza che, dopo avere presentato il comitato, ha illustrato l’attività sin qui svolta. È stata quindi la volta del giornalista Luciano Mirone che, dopo avere sottoposto all’attenzione della Regione il caso Belpasso e la situazione di abusivismo edilizio alimentata dallo status quo, ha sollecitato opportuni interventi i in tempi brevi. Ha concluso Antonino Recupero, il quale, in riferimento alla legge che prevede fondi da destinare ai Comuni impegnati nella redazione dei Piani Urbanistici Generali (Pug), ha sollecitato il suo rifinanziamento per dare modo ai comuni ancora inadempienti di potere avviare i rispettivi procedimenti.
Dopo l’intervento della presidente della Commissione Giusi Savarino, che ha assicurato il proprio impegno affinché sul prossimo bilancio venga previsto lo stanziamento di fondi da destinare ai Comuni interessati alla redazione del Pug, è seguito l’intervento del sindaco di Belpasso Daniele Motta e del tecnico a suo tempo incaricato della revisione del Prg scaduto nel 2003. Dai loro interventi è emerso che l’amministrazione comunale nel 2017 ha approvato uno schema e che è stato inviato il 4 novembre del 2021.
Non è chiaro se l’amministrazione intenda proseguire sulla strada della revisione del vecchio Prg (come previsto dalla normativa indicata nella legge del 1978) o se intenda partecipare al bando regionale per l’assegnazione dei fondi per la redazione del Pug.
Nel caso si optasse per la seconda soluzione, il comune è tenuto a seguire la procedura illustrata in maniera precisa e puntuale da Calogero Beringheli, il dirigente generale del dipartimento urbanistica dell’assessorato: convocazione del Consiglio comunale, delibera di chiusura della vecchia procedura dello schema di massima seguita da ulteriore delibera di avvio del procedimento riguardante il Pug. Poiché nel giro di 30 giorni sarà fatto un nuovo bando, è opportuno che il Comune provveda quanto prima possibile. Ovviamente, qualora decidesse di proseguire con la vecchia procedura, il Comune non godrà di alcun finanziamento.
In conclusione, si è trattato di un incontro positivo: per gli organi regionali che hanno avuto modo di testare gli umori dei territori; per l’amministrazione che, bypassando le pastoie della comunicazioni burocratiche, ha ricavato indicazioni utili; per il comitato che ci ha messo ancora una volta la faccia imprimendo, si spera, un’accelerazione all’ter di una problematica da anni ferma.