Ad aprile Orlando aveva promesso che la discarica avrebbe retto fino alla fine di giugno. Ma a metà mese non c'è ancora traccia delle necessarie autorizzazioni. Mentre procede più spedita la costruzione della settima vasca. In questo caso gli impianti camminano su binari più rapidi perchè legati all'emergenza
Bellolampo, fermi i lavori alla sesta vasca Rap in attesa del via libera dalla Regione
Sarebbero dovuti partire a giugno, ma a metà mese i lavori per la sesta vasca della discarica di Bellolampo sono ancora in alto mare. Alla Rap, infatti, i tecnici attendono dalla Regione l’autorizzazione per l’avvio delle varianti che consentirebbero l’innalzamento degli argini e, di conseguenza, della capienza del bacino. Una modifica essenziale per prolungare la durata di Bellolampo, a un passo dal collasso, in attesa della realizzazione del settima vasca. A frenare l’iter, pare, alcune lentezze negli ingranaggi della burocrazia: l’azienda di piazzetta Cairoli, infatti, attende dai tecnici regionali il via libera per l’avvio degli interventi.
Dopo il nulla osta dell’assessorato regionale all’Energia, si attende solo quello degli uffici di Territorio e ambiente. La scorsa settimana, in assessorato, si è svolta una conferenza dei servizi per fare il punto e il problema dovrebbe essere ormai superato. Ma gli uffici hanno 60 giorni di tempo per dare parere favorevole. E ora, invece, bisogna correre per scongiurare l’emergenza e traghettare fino a fine anno la discarica di Palermo. La sensazione, tuttavia, è che i tempi si siano ulteriormente ristretti.
Ad aprile, nel corso di una conferenza stampa, il sindaco Orlando aveva assicurato che la sesta avrebbe retto fino alla fine di giugno, garantendo in tutta sicurezza la realizzazione delle due varianti. Paradossalmente, a procedere spediti, sono state le procedure per la settima. In questo caso, gli impianti camminano su binari più rapidi perché legati all’emergenza, sotto l’egida del commissario straordinario per i rifiuti, il presidente della Regione Nello Musumeci. Le varianti alla vasca attuale, invece, ricadono dentro procedure ordinarie. La speranza, ancora una volta, è che i due progetti procedano alla stessa velocità per evitare il ripetersi di una emergenza che potrebbe esplodere in piena estate.