Finalmente c’è un come, resta solo da stabilire il quando, ma pare tutto pronto per il recupero del Bayesian, la nave di lusso affondata lo scorso 19 agosto a largo di Porticello, nel Palermitano, dopo una notte di forte tempesta che portò alla morte di sei persone. L’esperto nominato dalla procura di Termini Imerese, l’ingegnere […]
Foto della trasmissione di Rete 4 "Quarta Repubblica"
Bayesian, c’è un piano operativo per recuperare il relitto della nave affondata a Porticello
Finalmente c’è un come, resta solo da stabilire il quando, ma pare tutto pronto per il recupero del Bayesian, la nave di lusso affondata lo scorso 19 agosto a largo di Porticello, nel Palermitano, dopo una notte di forte tempesta che portò alla morte di sei persone. L’esperto nominato dalla procura di Termini Imerese, l’ingegnere Alessandro Biriaco, dopo avere valutato le sette proposte presentate dalla P&I British Marine, la società con cui è stata stipulata la polizza di assicurazione del Bayesian, ha scelto quella che sarà la strategia di recupero del relitto, che sarà portata a termine attorno alla metà di aprile.
Il problema più grosso è legato all’albero di 75 metri e alle funi a esso collegate. Un impianto che nel suo insieme pesa attorno alle 30 tonnellate, ma dopo tutto questo tempo passato a 50 metri di profondità è possibile che l’albero si sia riempito d’acqua, facendo aumentare ulteriormente il peso. Un peso che potrebbe gravare troppo sulla struttura della nave, ormai indebolita, e quindi mettere in pericolo i subacquei che dovranno essere impegnati nelle operazioni. Per questo si è deciso che prima del recupero dello scafo l’albero sarà tagliato all’altezza del boma della nave (Il boma è una trave orizzontale incernierata all’albero, ndr) e ripescato in un secondo momento.
Oltretutto, dai video girati dai sommozzatori si è potuto verificare che l’albero ha colpito il fondale e quindi potrebbe essere danneggiato, mentre non si sono potute appurare le condizioni dello scafo. Le funi che sono collegate invece all’albero risultano essere coperte dalla sabbia del fondale e non si sa se siano incastrate o meno. L’albero sarà segato a distanza, quindi senza l’utilizzo operativo dei sommozzatori, soprattutto per ragioni di sicurezza. Una volta tagliato l’albero, verranno passate delle fasce robuste sotto allo scafo, che grazie a una gru verrà prima raddrizzato e poi riportato in superficie.