Umiliano diversamente abili, tre operatori arrestati Punizioni fisiche sono state riprese dalle telecamere

Tre operatori del centro per disabili mentali Ben Haukal, nel quartiere Brancaccio, a Palermo, sono stati arrestati per avere sistematicamente picchiato e maltrattato gli ospiti della struttura. I carabinieri hanno eseguito nei loro confronti un’ordinanza cautelare con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per altri due è scattato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese. Il personale coinvolto in questa ennesima vicenda di violenza verso categorie fragili è accusato di maltrattamenti

L’indagine, coordinata dai magistrati della procura di Palermo, ha svelato che nel centro residenziale per disabili i pazienti venivano picchiati, sottoposti a continue punizioni fisiche e umiliazioni psicologiche. Le intercettazioni ambientali audio e video, effettuate 24 ore su 24 nella struttura, con la costante presenza a poca distanza di una pattuglia pronta a intervenire, hanno documentato azioni sconcertanti, ben lontane dalla mission del centro assistenziale. 

Nelle immagini si vede un operatore che sbatte a terra un diversamente abile seduto su una poltrona. E ancora un’altra operatrice che picchia un giovane che non voleva stare seduto, o un dipendente che lancia una sedia contro un ospite. In alcuni casi gli assistiti venivano strattonati, spinti sui divani o colpiti con schiaffi così forti da fare loro sbattere la faccia contro il muro. Gli inquirenti, nel corso dell’indagine durata mesi, hanno assistito a un sistematico uso della violenza in una struttura che avrebbe dovuto rappresentare per gli ospiti un luogo di assistenza e cura.

«Siamo riusciti a scoprire tutto grazie alla denuncia di uno dei gestori del centro, insospettito dopo avere notato delle lesioni sul corpo di alcuni ospiti – spiega a Radio Fantastica – RMB Il tenente colonnello Angelo Pitocco, comandante del gruppo carabinieri di Palermo – Le indagini si sono sviluppate sentendo il personale sanitario oltre all’utilizzo di intercettazioni audio e video effettuate a gennaio. Le intercettazioni sono state fondamentali ed esplicite e ci hanno consentito di effettuare un’indagine rapida. Il quadro era di gravi violenze fisiche e psicologiche con un clima vessatorio».


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