La protezione civile siciliana con un documento del 28 marzo ha dato mandato diretto a un'azienda di Palermo di fornire 2400 kit. Costo dell’operazione 48mila euro. Soltanto due mesi prima scoppiava lo scandalo all'ospedale Civico
Covid19, fornitura per le visiere a una società indagata Per i pm è coinvolta in una truffa al sistema sanitario
Una situazione emergenziale che impone iniziative immediate e poteri straordinari in deroga alle normali procedure. Tutto per fronteggiare la pandemia del Covid-19. Nella corsa agli approvvigionamenti per gli introvabili dispositivi di protezione individuale anche in Sicilia si pesca dove si può. In alcuni casi, come avvenuto nelle scorse settimane, per le mascherine chirurgiche un primo stock da 500mila pezzi è arrivato dalla Firstall di Hong Kong. Superando così le difficoltà burocratiche della Protezione civile a livello centrale. E come spesso accade nella gestione emergenziale capita pure che tra le società fornitrici ne finisca qualcuna nei guai con la giustizia.
Il caso è quello di una fornitura di 2400 kit di visiere protettive in policarbonato. Il dipartimento della Regione Siciliana della Protezione civile il 28 marzo ha disposto un affidamento diretto alla Servizi medicali srl di Palermo. Costo dell’operazione 48.312 euro. La società a gennaio è stata coinvolta in un’inchiesta del Nas dei carabinieri per una presunta truffa al sistema sanitario all’ospedale Civico di Palermo. Quindici persone indagate e un sequestro per equivalente anche a carico del rappresentante legale della società Gianmarco Randazzo. Quest’ultimo, stando a quanto appreso da MeridioNews, coinvolto poiché subentrato ai vertici della Servizi medicali dopo la morte dell’ex amministratrice.
Secondo i pm i brogli a spese del servizio sanitario sarebbero stati due. Il primo riguardante protesi acquistate dal nosocomio in numero maggiore rispetto al fabbisogno, per essere impiantate nell’unità operativa complessa di Neurochirurgia. L’altro invece avrebbe riguardato una gestione allegra delle liste d’attesa per ricoveri e interventi. All’epoca dei fatti il primario Natale Francaviglia finì ai domiciliari, salvo poi tornare libero perché collocamento in quiescenza. I presunti raggiri, come scriveva il Giornale di Sicilia, avrebbero favorito la Servizi medicali. Dietro non ci sarebbe stato un episodio di corruzione ma un sospetto, almeno secondo i pm, affitto di un appartamento da parte dell’allora amministratrice a una parente del primario.
Adesso durante l’emergenza coronavirus la società di piazzale delle Cliniche si occuperà, stando ai documenti firmati dal dirigente generale della Protezione civile regionale Calogero Foti, di consegnare «almeno 300 kit a settimana a partire dal 30 marzo». Ogni confezione è composta da una montatura e sei visiere. Una boccata d’ossigeno nella pandemia del nuovo coronavirus.