Messina, ultras contestano Cozza possibile mister «Come Totti alla Lazio», presidente Sciotto riflette

La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sembra poter essere definita in questo modo la palese spaccatura che in questi giorni separa la società dell’Acr Messina dai suoi tifosi. Molti gruppi ultras hanno deciso di far sentire la propria voce, con striscioni di contestazione presenti in varie parti della città: «Cozza non ti vogliamo», «Molti lo hanno dimenticato, ma quello sputo a Siena non ti verrà mai perdonato. Cozza uomo di merda». Contenuti poco amichevoli che pare stiano facendo vacillare l’idea originaria del patron Pietro Sciotto di affidare la panchina del Messina – iscritto in Serie D – all’ex tecnico tra le altre di Taranto e Sicula Leonzio.

Il nome della bandiera della Reggina è stato sponsorizzato dal nuovo direttore sportivo Carmelo Rappoccio. Una candidatura rafforzata anche dalla possibilità di convincere alcuni suoi ex giocatori a seguirlo nella nuova avventura dall’altra parte dello Stretto: uno dei papabili, il centrocampista Cosimo Forgione, ha però firmato oggi per il Castrovillari, inducendo lo stesso Cozza a una riflessione circa l’avventura messinese. Il diesse peloritano aveva dunque puntato molto forte sull’ex numero 10 e capitano della Reggina, tralasciando al momento quelle che potrebbero essere piste alternative. Gli altri due nomi accostati alla panchina giallorossa sono quelli di Giorgio Roselli (ex Cosenza) e di Giuseppe Raffaele, tecnico fino allo scorso giugno sulla panchina dell’Igea Virtus, squadra il cui futuro resta però incerto nonostante l’avvenuta iscrizione al campionato di Serie D.

Le ruggini tra Cozza e la tifoseria messinese sono ormai vecchie più di dieci anni: due gol nel derby dello Stretto tra 2005 e 2006 avevano scatenato la rabbia dei supporter peloritani, a causa della provocatoria esultanza dedicata loro dal calciatore che, in entrambi i casi, si era rivolto verso la curva giallorossa con le mani alle orecchie. Quindi, con la casacca del Siena, nel 2007, il fantasista aveva nuovamente incrociato il Messina, siglando la rete del 3-1 nella vittoria casalinga dei toscani ed esultando ancora una volta in maniera poco composta in direzione dei tifosi avversari. Episodi che dunque non vengono dimenticati, soprattutto in un momento di generalizzata tensione tra la piazza e la dirigenza, colpevole di non aver organizzato per tempo e con criterio la stagione 2018-2019.

I mugugni attorno alla società sono cresciuti da quando Giacomo Modica e Francesco Lamazza, rispettivamente ex allenatore e ds del club, non sono stati riconfermati per la stagione in corso: il tutto dopo aver svolto un grande lavoro nella scorsa annata, facendo risalire il Messina dall’inferno dell’ultimo posto al sesto posto finale. Una tranquilla posizione di classifica e una salvezza conquistata con mesi d’anticipo avrebbe permesso a Sciotto di programmare con serenità l’annata successiva: alla dirigenza non viene perdonato proprio il fatto di aver dilapidato questo vantaggio, con la sede del ritiro che, ad esempio, non è stata ancora trovata. In tal senso, la scelta di Cozza è visto come un’ulteriore affronto: un vecchio idolo del Messina che fu, il fantasista Enrico Buonocore, ha apertamente affermato su Facebook che far allenare la squadra da Cozza «è una cosa vergognosa, è come se Totti lavorasse per la Lazio. Non ci sono parole». 


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