Un fucile doppietta, due pistole a tamburo (di cui una dell’800), una pistola semiautomatica, un revolver, e 917 proiettili. Tutte clandestine le armi che i carabinieri hanno trovato a casa di un 40enne catanese, già noto alle forze dell’ordine, che è stato arrestato per detenzione abusiva di armi clandestine, ricettazione e detenzione abusiva di proiettili e anche per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Infatti, nel suo appartamento (attaccato a quello dove vive con i suoi genitori) di una palazzina nel quartiere San Cristoforo del capoluogo etneo l’uomo avrebbe anche allestito una piantagione indoor di cannabis indica. Arrivati sul posto, i militari hanno riscontrato che l’immobile era stato suddiviso in due parti: una in affitto a un inquilino ignaro di tutto, un’altra isolata con una parete di pannelli coibentati e una porta chiusa con un lucchetto. Lì sarebbe stato allestito un impianto per la coltivazione di canapa indiana con qualità e fattezze di livello professionale.
Un impianto dotato di una vasca per l’acqua con apposito timer per l’irrigazione programmata delle piante, un impianto di aerazione costituito da un grande filtro cilindrico in acciaio collegato a tubi di alluminio fino a un condotto ricavato da un pannello coibentato posto a chiusura dell’unica porta finestra presente. Un impianto sospeso, assicurato al soffitto, composto da quattro strutture di barre led UV, una serie di trasformatori, un impianto di climatizzazione con un condizionatore e due ventilatori, tutti fissati alle pareti laterali, varia strumentazione per rilevare l’acidità del terreno e dell’acqua e fertilizzanti e concimi. All’interno della serra i militari hanno trovato 98 vasi contenenti ognuno piante di cannabis indica con altezza compresa tra i 100 e i 120 centimetri e 26 vasetti con interrate altrettante piante tra i dieci e i 30 centimetri. La stanza accanto era utilizzata come deposito per fertilizzanti: su uno scaffale a muro, un barattolo di vetro con 30 grammi di marijuana già essiccata e una macchina per il sottovuoto con decine di bustine di plastica per sistemare le dosi di droga.
Nel corridoio, i militari hanno notato un pentolino di metallo con dentro della benzina, riposto su una scarpiera in legno. Svuotandolo hanno appurato che al suo interno era nascosta una pistola
semiautomatica di colore nero Browning calibro 7,65 e un revolver di colore nero marca EIG calibro 38 special. Sempre lungo lo stesso corridoio, all’intero di un armadio in legno a quattro ante, sono stati trovati quattro chili di marijuana suddivisi in 33 buste di plastica di sottovuoto, un panetto di hashish del peso di 100 grammi, e un vero e proprio arsenale: un fucile doppietta, calibro 16, marca Bayard; una pistola 357 Massachusetts Dan-Wesson; una pistola a tamburo, marca Webley’s modello 83; una pistola a tamburo, 38 special, marca Colt, modello Detective special; tre serbatoi monofilari della pistola semi-automatica, marca “Browning calibro 7,65; una pistola a tamburo dell’800 priva di matricola e modello; 917 proiettili per arma da fuoco di vario calibro. Poco distante, i carabinieri hanno trovato anche uno scatolone con dentro 82 frammenti di varie dimensioni di pissidi e anfore presumibilmente di interesse archeologico.
La perquisizione si è poi spostata nell’abitazione dove il 40enne vive con i genitori. Lì i militari hanno trovato, dentro una libreria, tre barattoli di vetro contenenti 260 grammi di marijuana e uno con 25 grammi di hashish. Al termine dell’attività, i frammenti di pissidi e anfore sono stati sequestrati per essere messi a disposizione della Soprintendenza dei beni culturali e ambientali di Catania. Tutta la sostanza
stupefacente – complessivamente quattro chili e 260 grammi di marijuana, 125 grammi di hashish e 118 piante di cannabis indica di varie dimensioni – è stata sequestrata per essere sottoposta agli accertamenti di laboratorio. Dagli accertamenti effettuati sulle armi è emerso che la pistola a tamburo di colore nero
marca Eig calibro 38 special, la pistola 357 Dan-Wesson e la pistola a tamburo marca Colt special risultano di proprietà del defunto bisnonno del 40enne, che non ne aveva mai denunciato il trasferimento di
detenzione. Il fucile doppietta, la pistola a tamburo Webley’s, la pistola semiautomatica Browning e la pistola a tamburo sono risultate, invece, clandestine. Il 40enne, che si è assunto la disponibilità di tutto il materiale trovato, è finito agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico.
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